Don Marco Lai: hanno sequestrato pasta fresca surgelata prima della scadenza
Due freezer ancora sotto sequestro: «Dentro c'è della pasta fresca surgelata prima della scadenza, arrivata in dono dalla grande distribuzione», dice don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana. Gli effetti del blitz della Asl 8 nella mensa di viale Sant'Ignazio non si sono ancora conclusi. Nei prossimi giorni si saprà se gli alimenti potranno essere utilizzati o dovranno essere distrutti.
«PRONTI A CHIUDERE» Di sicuro il clima non è dei migliori se, durante la conferenza stampa convocata ieri mattina nella sede del seminario, l'arcivescovo Arrigo Miglio ha annunciato: «Se c'è bisogno di essere più attenti, precisi e rigorosi, e cambiare qualcosa nelle prassi, sarò io il primo a sostenere la necessità di farlo. Anche, magari a malincuore, sospendendo per qualche tempo il servizio di erogazione dei pasti». E se dovesse arrivare una multa da parte degli ispettori della Asl? «Siamo pronti a pagarla», ha concluso Miglio.
LA CONFERENZA L'incontro coi giornalisti è stata l'occasione per aggiornare i numeri del centro Caritas, in costante aumento, e parlare del lavoro dei 482 volontari. Oltre alla mensa, la Caritas garantisce «un'accoglienza diurna e notturna per i senza fissa dimora, per chi ha fragilità estreme, uno studio medico polivalente, uno sportello legale e un centro d'ascolto», ha ricordato don Lai.
I NUMERI Il servizio mensa offre una media di 500 pasti al giorno, con picchi che superano i 900: «Solitamente in corrispondenza con l'arrivo di migranti o altre emergenze. Ad esempio, il palazzo evacuato qualche mese fa in viale Trieste. In questi giorni è arrivata una nave con più di ottocento persone, noi abbiamo dato da mangiare a circa trecento migranti». Ma i pasti sono offerti in gran parte ai poveri sardi: «L'ottanta per cento è rappresentato da gente locale, il resto da immigrati», ha spiegato il direttore della Caritas insieme al direttore della mensa Andrea Nicolotti.
I FONDI Tutti questi servizi possono contare su 385 mila euro finanziati dal Comune ai quali si aggiungono oltre 150 mila euro versati dalla Caritas e circa 200 mila euro derivanti dall'8 per mille dato alla Chiesa Cattolica. Ma, per far fronte a numeri quasi doppi rispetto a quelli previsti, la mensa deve chiedere altri aiuti: «La sofferenza c'è sempre», ammette don Marco Lai, «noi riusciamo a sostenere queste attività grazie alla colletta annuale della giornata della carità, alle collette alimentari e ad altri progetti».
Michele Ruffi