Rassegna Stampa

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Celebrazioni 2 giugno, Paci: “Politica ritrovi senso etico e morale”

Fonte: web cagliaripad.it
3 giugno 2015

 

 

Ansa News

 

Bisogna ridare senso etico e morale alla politica per riavvicinarla ai cittadini e rivendicare il valore della specialità della Sardegna, regione che difende fortemente la sua autonomia pur sentendosi parte dello Stato italiano e sempre più parte dell'Unione Europea.
Sono i due passaggi chiave del discorso del vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, durante le celebrazioni a Palazzo Viceregio per il 69/o Anniversario della Repubblica. Con un pensiero anche agli immigrati arrivati a Cagliari lo scorso fine settimana, occasione in cui la Sardegna "ha dato prova di grande solidarietà e accoglienza".
"Festeggiamo la ricorrenza importante che dobbiamo celebrare in modo non rituale ma interrogandoci sempre sul suo senso profondo e sulla sua attualità. È la Festa della Repubblica - ha detto il vicepresidente - ovvero della Res Publica, della 'cosa del popolo': si dovrebbe governare, a tutti i livelli, per il bene comune, del popolo ma non sempre è così. I fenomeni di corruzione sono frequenti, gettano discredito sulle istituzioni, allontanano i cittadini dalla politica, e basta guardare i dati sulla partecipazione al voto, o il malessere nei nostri Comuni per capire che dobbiamo immediatamente ridare senso morale all'azione pubblica". Paci ha poi sottolineato il senso e il valore della specialità dell'Isola e il suo rapporto con la Repubblica. "Siamo in un periodo di forte trasformazione delle istituzioni repubblicane. Alcuni mettono in dubbio l'esistenza stessa delle Regioni a Statuto speciale. Noi, a nome di tutto il popolo sardo, nel giorno in cui siamo qui presenti con orgoglio per celebrare la Festa della Repubblica, rivendichiamo con forza il nostro senso di comunità, di nazione sarda. Una Sardegna parte dello Stato e sempre più parte della Ue: non è un caso che oggi il presidente Pigliaru sia a Bruxelles impegnato nel Comitato delle Regioni, e che in tutti i nostri uffici oltre alle bandiere italiana e sarda sia esposta anche quella europea.
Il Governo regionale guarda con favore ai forti venti riformisti promossi dal Governo e sta concorrendo in tutte le sedi bilaterali a ridefinire l'architettura dei rapporti tra Stato e Regione rendendoli più attuali anche con le trasformazioni in atto in Europa. L'impostazione della vertenza Sardegna concordata col premier Matteo Renzi durante la sua visita va in questa direzione: non solo risorse finanziarie, ma anche poteri, funzioni e responsabilità. È iniziata una nuova stagione, nella quale la sovranità non è un monolite ma un sistema organico, articolato, più capace che nel passato di interpretare i nuovi orizzonti della libertà e della responsabilità". Infine, un pensiero agli immigrati. "Noi sardi siamo figli, nipoti, fratelli di emigranti e quindi più forte sentiamo il valore dell'accoglienza. Questo non significa che non ci sia un problema serio da affrontare e risolvere, ma nei momenti drammatici in cui centinaia di bambini, donne e uomini fuggono dalla disperazione di guerre e miseria allora bisogna aprire le porte, accogliere, accudire esattamente come la Sardegna ha dimostrato di saper fare qualche giorno fa".

Cappellacci. "Se la politica intende dare un significato che vada al di là della pura e semplice evocazione, si colga la Festa della Repubblica come occasione per riflettere sulla necessità di ripristinare la fiducia tra istituzioni e cittadini, che passa attraverso riforme che restituiscano la sovranità al popolo", lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Fi.
"Attraversiamo una fase critica - ha sottolineato l'esponente forzista - che vede per la terza volta a Palazzo Chigi un premier eletto da nessuno. La risposta non è il cosiddetto italicum, che rappresenta una compressione delle possibilità di scelta attribuite all'elettore, ma un sistema di democrazia diretta, che consenta al cittadino di scegliere, come avviene in altri Paesi, chi debba guidare l'Italia. Per quanto riguarda la Sardegna occorre promuovere un nuovo Patto con lo Stato, che veda un'espansione degli spazi autonomistici, con particolare riguardo alla politica fiscale, riprendendo il lavoro svolto nella passata Legislatura con la modifica dell'articolo 10 dello Statuto. Il punto di arrivo è un nuovo Statuto che segni il passaggio dall'Autonomia della Regione a quella dei sardi, intesa come possibilità di poter sviluppare il percorso di vita, familiare, lavorativo, imprenditoriale, alla pari con gli altri cittadini italiani ed europei. Inoltre, da socio fondatore dell'Europa Unita, la Repubblica Italiana deve alzare la voce perché l'ideale di un'Europa dei popoli non sia sacrificato sull'altare di un unione delle burocrazie e dell'alta finanza".
"In queste ore - ha proseguito - il nostro pensiero va alle donne e agli uomini delle forze armate, che sia in patria che in terra straniera offrono un esempio alla comunità per la passione, l'impegno e la professionalità con cui svolgono compiti delicati in uno scenario difficile. Va anche a chi combatte la propria battaglia quotidiana come genitore, coniuge, imprenditore, lavoratore. L'auspicio è che la politica abbia lo stesso coraggio che essi spendono nel quotidiano e che si apra la strada in Italia ad una Terza Repubblica che restituisca con la sovranità popolare anche centralità politica ai temi vissuti dalle nostre comunità ed in particolare alla famiglia, all'impresa, al lavoro, alla casa e alla terra intesa sia come ambiente sia come radice della nostra identità".