Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Al funerale dei poveri

Fonte: L'Unione Sarda
25 maggio 2015

Dodici le inumazioni garantite dal Comune alle famiglie indigenti

Quando le esequie del caro estinto sono un lusso


A volte è la crisi economica, altre una vita disgraziata che non lascia tregua neppure dopo la morte. Di certo è la povertà a comandare, governare gli ultimi attimi di un'esistenza precaria che impone aiuti di Stato anche per finire sottoterra. Sono i funerali degli indigenti, i seppellimenti per i quali il Comune deve mettere mano nelle proprie casse per non lasciar soli i suoi cittadini meno fortunati. Uomini e donne. Uomini, donne e anche bambini appartenenti a nuclei familiari impossibilitati a garantire ai cari estinti funerali degni di questo nome.
LE CONDIZIONI Non è storia rara. «Purtroppo è così», spiega Anna Paola Loi, assessore al Personale con delega ai servizi cimiteriali. «Quest'anno il Comune è dovuto intervenire dodici volte per garantire l'inumazione di nostri concittadini meno fortunati». Dodici casi sui 550 seppellimenti registrati in città da gennaio a oggi. Efisio Durzu, l'anima buona del rione Fonsarda, come lo chiamavano affettuosamente nel quartiere, è l'ultimo cagliaritano a essere stato sepolto sotto terra grazie al ricorso del Comune. I suoi familiari non nuotano nell'oro, ed è per questo che è scattata la solidarietà di chi lo conosceva con una raccolta di fondi per garantire un seppellimento più dignitoso.
La sua è una storia come tante. Troppe. L'anno scorso le inumazioni, a Cagliari, sono state ben venticinque. Su 1.216 seppellimenti.
LE POVERTÀ Insomma, per molte famiglie riuscire a garantire una sepoltura dignitosa al proprio defunto può davvero diventare un lusso impossibile da sostenere. E il lutto, già di per sé doloroso, può trasformarsi in momenti di vera tristezza e angoscia per chi deve ricorrere alla pubblica amministrazione. «Che interviene - ricorda l'assessore Loi - garantendo il funerale con settecento euro. Un costo uguale per tutti. È evidente che la famiglia non può scegliere il tipo di seppellimento. Trascorso il periodo di inumazione, che si aggira all'incirca sui dieci anni, o si rinnova la concessione o si può ricorrere alla tumulazione. E ancora alla cremazione o alla fossa comune».
IL REGOLAMENTO Soluzioni che - ribadisce Anna Paola Loi - non sono certo una mancanza di rispetto ma regole prestabilite. «Ogni hanno viene avviata una gara d'appalto per stabilire quale agenzia funebre dovrà occuparsi dei funerali per gli indigenti. Il costo a persona, per le spese funerarie è, ribadisco, di settecento euro. Ogni caso viene affrontato singolarmente e sono i servizi sociali a confermare la condizione economica di chi ricorre agli aiuti del Comune».
Andrea Piras