Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I cagliaritani dimenticati

Fonte: L'Unione Sarda
22 maggio 2015


La toponomastica non rende onore a tanti personaggi che si sono distinti

 

“Via Nanni Loy” o “via Scopigno” restano un sogno


  

A Ubaldo Badas è andata decisamente bene: la città ha dedicato all'architetto che ha realizzato la scuola Mereu e l'ex Ospedale marino, una via in pieno centro, nel quartiere di Castello. Ma, alla fine, non si può lamentare più di tanto neanche Sergio Atzeni : certo, Barracca Manna, dove esiste “via Atzeni” è quartiere periferico. Ma, quanto meno, l'autore di Bellas Mariposas è stato ricordato con la dedica di un'arteria cittadina.
I “DIMENTICATI” Perché è lungo l'elenco dei cagliaritani (o delle persone che hanno, comunque, operato in città) che sembrano essere stati dimenticati dai posteri. Non è il caso, almeno per il momento, di Antonio Cao : la legislazione consente l'intitolazione di una strada a dieci anni dalla morte (che, con deroga prefettizia, possono diventare cinque); il pediatra è morto tre anni fa, dovrà “attendere” prima di avere una via intitolata a lui. E trascorrerà tempo anche per lo scrittore Antonio Romagnino , morto quattro anni fa. Poche, pochissime speranze ha, invece, Edmondo Sanjust di Teulada , morto nel 1936. Eppure l'ingegnere cagliaritano ha fatto qualcosa di davvero importante: realizzò il piano regolatore di Roma, prevedendo una circonvallazione che oggi corrisponde alla Tangenziale est.
GLI INTERVENTI E, se l'alibi, per quanto riguarda l'ingegnere, è il fatto di aver operato fuori dalla Sardegna, lo stesso discorso non vale certo per Adalberto Libera : l'architetto divenne famoso durante il fascismo per la facciata provvisoria del Palazzo delle esposizioni di Roma. Ma, chiusi la parentesi nera del Ventennio, realizzò le palazzine Ieep di via Pessina. Zona nella quale operò anche un altro “dimenticato”: il pittore Dino Francesco Fantini  abbellì la chiesa di Santa Caterina, il cinema Alfieri e uno storico bar di via Pessina, l'attuale Caffè Valentina. Opere che, però, non sono servite a farlo uscire dall'oblio. Così come a Michelangelo Pira  non è servito essere stato uno dei più importanti studiosi della lingua sarda.
LA POLITICA Certo, la città ricorda Antonio Gramsci  ed Emilio Lussu . Ma sembra aver cancellato Silvio Serra : il comandante partigiano, figlio di un notaio perseguitato perché era uno dei pochi ad autenticare le candidature antifasciste, morì, a 22 anni, nella battaglia di Alfonsine, dopo essere anche stato prigioniero dei nazisti. Dimenticato anche Luigi Pirastu , insegnante e politico che, tra l'altro, nell'immediato Dopoguerra, fu anche vice direttore de L'Unione Sarda. Uomini di sinistra. Ma l'oblio è bipartisan: dodici anni fa, è morto Efisio Zanda Loy ; nominato da Andreotti, capo della polizia, creò l'Ispettorato per l'azione contro il terrorismo: la cattura di Renato Curcio, uno dei fondatori delle Brigate Rosse, non gli è valsa l'intitolazione di una strada.
LO SPETTACOLO Ma, forse, i più penalizzati sono stati i cagliaritani diventati famosi grazie all'intrattenimento. Incredibile, per esempio, che non ci sia una strada dedicata al regista Nanni Loy , autore de I soliti ignoti, oltreché di due film sulla Resistenza, come Un giorno da leoni e Le quattro giornate di Napoli. Tra i protagonisti del grande schermo manca anche Anna Maria Pierangeli : ai più è nota perché, dopo la love story con Kirk Douglas, non riuscì a sposare, per l'opposizione della famiglia, James Dean; ma, come testimonia il Golden globe come miglior promessa femminile, assegnatole nel 1952, aveva anche talento.
LO SPORT Anche lo sport ha molte assenze. Quella dell'allenatore del Cagliari che conquistò lo scudetto nel 1970, Manlio Scopigno . E, magari, tra qualche anno, meriterebbe un ricordo uno dei protagonisti di quella avventura, Mario Martiradonna o anche il dirigente Andrea Arrica . Ma i negletti non sono solo nel calcio: l'Amsicora meriterebbe una citazione, magari attraverso uno dei suoi fondatori, Efisio Granata o Eugenio Masnata . E, magari, il pugilato potrebbe essere ricordato con Piero Rollo .
Marcello Cocco