La strada più pericolosa è la diramazione della 131, seguita dalla statale 554
Da gennaio del 2014 ad aprile 2015 ci sono state 35 vittime in provincia
CAGLIARI La diramazione della statale 131 è lunga quattro chilometri ma è quella che dà più lavoro ai soccorritori: la curva nei pressi dell’inceneritore chiude la visuale, spesso nelle ore di punta si formano code, le auto arrivano in velocità e il tamponamento è molto frequente. Poi c’è la 554, undici chilometri di tamponamenti frequenti a causa soprattutto dei sorpassi mal gestiti. Per 130, la 131 alle porte di Cagliari e la 195 non ci sono differenze: gli incidenti avvengono come altrove, così come comuni alle altre strade sono le cause degli incidenti. La provincia di Cagliari, la più popolata della Sardegna, ha il più alto numero di incidenti stradali mortali. Dal primo gennaio 2014 al 10 maggio 2015 le tragedie della strada sono state 107 in tutta l’isola, 35 nella provincia di Cagliari, 25 in quella di Sassari, seguono Oristano con 13, Carbonia-Iglesias con 12, 8 nella provincia di Nuoro, 6 a Olbia-Tempio, 4 in Ogliastra e 4 nel Medio Campidano. Le cause, senza distinzione di provincia: la velocità prima di tutto, che rende spesso mortali i tamponamenti così come le perdite di controllo dell’auto. Se la velocità è moderata si fa in tempo a frenare nel caso ci sia una coda improvvisa o un ostacolo nella carreggiata o si riesce a tenere la macchina in carreggiata se c’è un attimo di distrazione. Un discorso a sé si sono guadagnati i telefonini e le radio: telefonare e cercare canali radio provoca un calo dell’attenzione che può essere fatale se abbinato all’elevata velocità. Questo e altro spiega Giulio Marongiu, vice dirigente della sezione di Cagliari della Polizia stradale: “E’ sempre la velocità la prima causa degli incidenti. E senza distinzione fra le province. Un’altra regola che viene sottovalutata e invece può evitare incidenti se osservata è il rispetto della distanza di sicurezza tra veicoli”. Gli incidenti sono distribuiti in tutti i giorni della settimana, soltanto una pura casualità vuole che il giovedì sia il giorno del maggior numero di incidenti mortali. Abbinato alla velocità lo sbandamento dei veicoli e il salto di corsia è ciò che causa gli incidenti più gravi, numerosi sono gli investimenti di pedoni, i tamponamenti, le mancate precedenze. Gli investimenti dei pedoni meritano un discorso a parte. Le zone in cui avvengono sono spesso le stesse. Segnalazione insufficiente, scarsa illuminazione, il sole basso del primo mattino e del tramonto sono fattori che contribuiscono a rendere costantemente pericolosi gli attraversamenti pur segnalati con le strisce pedonali in via Crespellani, in piazza d’Armi, al Poetto. Anche le rotonde sono un problema: le strisce pedonali disegnate nell’innesto tra la rotatoria e la strada mettono in pericolo i pedoni perché le macchine finito il giro attorno al rondò entrano decise nella strada e spesso scelgono di non bloccare la marcia per non ritrovarsi con le macchine addosso. Un problema segnalato più volte, ma appare senza soluzione.