Rassegna Stampa

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Movida alla Marina, i residenti: "Il Tar nomini un commissario"

Fonte: web Castedduonline.it
19 maggio 2015

 


Il comitato 'Rumore no grazie': "Il Comune è inadempiente, nonostante la sentenza del Tar che imponeva l'adozione di un Piano di risanamento acustico entro novanta giorni ancora non è stato fatto niente"


Autore: Federica Lai il 18/05/2015 17:48

 

 

 


Continua la battaglia legale di cinque residenti della Marina contro l'inquinamento acustico provocato dai locali notturni del quartiere. "Con l'arrivo dell'estate la situazione diventa più caotica e invivibile - spiega il presidente del comitato di residenti 'Rumore no grazie', Enrico Marras - Non chiediamo tanto, solo che vengano rispettate le regole e che il Comune adotti il nuovo piano di risanamento acustico, così come imposto dalla sentenza emessa dal Tar nel gennaio scorso. In caso contrario si nomini un commissario ad acta che sostituisca il sindaco".

La battaglia legale. A gennaio il giudice civile aveva rigettato il ricorso di alcuni abitanti con cui chiedevano la chiusura anticipata dei locali alle 22: una vittoria per gli undici pub  citati in giudizio. Poi, alcune settimane dopo, la decisione del Tribunale amministrativo, che, esprimendosi sul merito, condannava il Comune di Cagliari ad adottare il Piano di risanamento acustico “entro il termine di novanta giorni dalla comunicazione o notificazione della sentenza”. Il ricorso, invece, non veniva accolto nella parte in cui si chiedeva l’accertamento della inadempienza, o inerzia, della Prefettura di Cagliari. "È incredibile - dice Enrico Marras - come il sindaco e la Giunta abbiano ignorato una sentenza del Tar, emessa dopo avere ricevuto la relazione dell'Arpas che certifica la grave situazione del quartiere Marina ed il pericolo per la salute dei residenti. A questo punto si dovrà procedere alla nomina di un commissario ad acta". Da parte del Comune l'impegno ad approvare il nuovo Piano a breve: il documento, in fase di elaborazione, è quasi pronto per la discussione in commissione Servizi tecnologici. Poi i dovuti passaggi in Aula, in Regione per le osservazioni, e ancora in Consiglio comunale per il via libera definitivo.