Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I giudici e i debiti del Lirico

Fonte: L'Unione Sarda
18 maggio 2015


Nel 2013 i ricavi furono fra i più bassi d'Italia. E la sovrintendente si tagliò i compensi

 

Il bilancio di Crivellenti sotto la lente della Corte dei conti


Debiti in crescita, ricavi fra i più bassi d'Italia: non tutto, sotto l'oro di un utile d'esercizio da 29.500 euro, luccicava. È la fotografia della stagione 2013 del Teatro lirico di Cagliari, quella targata Marcella Crivellenti, già maltrattata dal Mibact che ha dato voti bassissimi alla produzione artistica di quell'anno. A scattarla non è un oppositore del sindaco Massimo Zedda che, da presidente della Fondazione, scelse la manager barese e per quella nomina è ora a processo per abuso d'ufficio. No, il giudizio è della Corte dei conti: la Sezione del controllo sugli enti ha pubblicato di recente la sua “Determinazione e relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria delle Fondazioni lirico -sinfoniche”, anno 2013. Sono 262 pagine dense di analisi sulle 14 istituzioni che ricevono i finanziamenti statali. Cagliari, in ordine alfabetico, è seconda: le vengono dedicate una dozzina di pagine in tutto. L'ultima è occupata dalle considerazioni di sintesi, divise in sette punti lapidari.
RICAVI Partiamo dall'ultimo: «Costo complessivo tra i meno alti dell'insieme delle fondazioni liriche e in leggera contrazione nel 2013, ma non sostenibile a fronte di ricavi piuttosto modesti». Ai ricavi è dedicato il punto 5: «Ricavi da biglietteria e abbonamenti tra i più bassi dell'insieme dei teatri d'opera nazionali (solo il teatro Petruzzelli di Bari ha avuto nel 2013 un risultato inferiore». Nel dettaglio, la Corte si pronuncia a pagina 54, ragionando sul decremento del valore della produzione (-3,4%): «La Fondazione ha registrato continui decrementi sul versante dei ricavi da vendite e prestazioni - riguardanti principalmente, nonostante l'incremento delle presenze, i proventi per la vendita di abbonamenti e biglietti».
DEBITI L'altra debolezza nel bilancio 2013 è (quinta considerazione di sintesi) «un forte indebitamento, pari a oltre 15 milioni di euro, in notevole aumento rispetto al 2012». E chi sono i creditori? Banche («circa 5,5 milioni di euro»), fornitori («oltre 7 milioni») e lo Stato. Ai debiti è dovuto, in particolare, l'«andamento crescente (+12,5%)» delle «passività patrimoniali».
GLI ALTRI PUNTI Non che il resto sia rose e fiori: la Corte rileva l'«insufficiente patrimonializzazione», la scarsità di «contribuzione da parte di privati e sponsor», i «contributi pubblici in diminuzione» (soprattutto da parte di Stato e Regione, mentre Comune e Fondazione Banco di Sardegna avevano mantenuto le cifre precedenti) e spesso pagati in ritardo, con il Lirico obbligato a indebitarsi e pagare interessi, il peso eccessivo del costo del personale «che assorbe oltre il 77 per cento dei contributi pubblici». I giudici sottolineano la riduzione del compenso del sovrintendente, «passato da 238.700 euro nel 2012 a 64.268 euro nel 2013»: poco più di un quarto. Insomma, alla Crivellenti, che Zedda disse di aver scelto per «tenere sotto controllo le spese», va riconosciuto di aver cominciato dal proprio stipendio. E in dosi massicce.
Marco Noce