Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il rettore maria del zompo «L’università deve farsi conoscere dai più piccoli»

Fonte: La Nuova Sardegna
7 maggio 2015


di Alessandra Sallemi

CAGLIARI Maria Del Zompo, rettore dell'università di Cagliari, ha deciso di lavorare sulla materia prima di ogni buon insegnante: gli studenti. L'ha spiegato due giorni fa, alla presentazione del rapporto Cird, il centro interdipartimentale per la ricerca: «Quando si parla di orientamento alle facoltà – ha chiarito il rettore – non si percepisce l'importanza della motivazione che sta alla base delle scelte. Il punto spesso è scoprirla o sollecitarla, partendo dai primi anni di scuola. Più si anticipa lo stimolo, più avrà successo la proposta di percorsi di alta formazione». Ecco perciò la necessità di dialogare con le scuole, proposta che il rettore colora di spunti innovativi: «L'Università vuole proseguire e rafforzare i contatti col mondo della scuola, specie con quella dei più piccoli: dobbiamo e vogliamo trovare un linguaggio comune e, per quanto ci riguarda, un modo di esporci per farci conoscere fin dai primi anni di scuola. Chiediamo alle scuole di aiutarci in questo percorso di crescita». Con un importante cambiamento, da parte universitaria: «Si tratterà di parlare linguaggi diversi rispetto a quelli utilizzati finora, magari col gioco, col disegno, aprendo aule e laboratori, spiegando in modo gioioso quello che facciamo». Ancora sugli studenti, ma da un altro punto di vista: l'accoglienza della città. Del Zompo: «Abbiamo bisogno di collaborare col Comune per migliorare alcuni aspetti: per esempio, in prospettiva vorremmo che in viale Sant’Ignazio ci fosse un campus universitario, con locali in più (mensa e spazi per socializzazione e aggregazione), collegato con il Palazzo delle Scienze e l'ex Clinica Macciotta (attraverso l'Orto botanico). C'è un'intesa di massima con sindaco ed Ersu. E poi il discorso legato al carcere». Il rettore entra nel vivo di un'interessante novità: a proposito dell'edificio ottocentesco «si sta definendo un'intesa per farne una parte dedicata alla memoria della pena e una parte riservata all'accoglienza degli studenti, con spazi logistici appositi per le Summer School, che necessitano di aule e alloggi nello stesso edificio (cosa che oggi a Cagliari non esiste). Anche questo in collaborazione con l'Ersu».