Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Chiusa per pericolo cadute e trasformata in una discarica

Fonte: L'Unione Sarda
6 maggio 2015


PIAZZA GARIBALDI. L'assessore: «Non possiamo mandare lì una squadra a pulire»

 


Per terra ci sono bottiglie di birra, lattine di Coca Cola, cartacce e buste di plastica. Sembra che piazza Garibaldi abbia ospitato da poco un concerto, ma così non è: circondata con transenne da febbraio, dopo la caduta di un pensionato, sarebbe chiusa al pubblico in attesa dei lavori di riqualificazione. Sarebbe, perché in realtà le barriere non fermano gli abitanti della zona. Qualcuno legge i quotidiani all'ombra dei ficus, i ragazzi chiacchierano sulle panchine, altri utilizzano la piazza per far passeggiare i cani. Tutto come prima (o quasi) tranne la pulizia: «Non si vede uno spazzino da mesi, da quando sono state posizionate le transenne», raccontano davanti all'edicola due signore. Una piccola discarica a cielo aperto di fronte all'ingresso della scuola Riva: il caso è approdato anche in Consiglio comunale con un'interrogazione di Paolo Casu e Maurizio Porcelli, che parlano apertamente di «pericolo igienico-sanitario».
ANNA PAOLA LOI Pulire la piazza? Non è così semplice: «Stiamo valutando le modalità di intervento», spiega l'assessore all'Igiene del suolo Anna Paola Loi. «La piazza è chiusa per motivi di sicurezza e non possiamo mandare una squadra di operai della nettezza urbana: i lavoratori, come tutti i cittadini, non possono essere sottoposti a questi rischi». Il rebus per ora non ha trovato soluzione: «Bisognerebbe fare in modo che l'area venga delimitata meglio. Le transenne vengono aggirate facilmente», sottolinea l'assessore.
VERSO I LAVORI Intanto l'aggiudicazione dei lavori di riqualificazione è vicina (ma lo è da mesi) e entro l'estate piazza Garibaldi potrebbe diventare un cantiere come piazza Gramsci. «Spero sia una questione di settimane», dice l'assessore Loi: «Se poi si tarderà ancora dovremo necessariamente intervenire per la pulizia. Purtroppo bisogna trovare una soluzione ai comportamenti scorretti dei cittadini. Vista la situazione di pericolo, non è possibile una pulizia giornaliera come prima».
LA TRAGEDIA La piazza è chiusa da metà febbraio, quando un 73enne cadde dopo aver inciampato in una radice. I lavori non riguarderanno i 33 alberi, che rimarranno dove si trovano, ma le radici. Poi l'area diventerà una sorta di “giungla tropicale” (così viene chiamata nel capitolato d'appalto) con l'inserimento di felci e altri alberi. Il verde e i pedoni guadagneranno qualche metro, ci saranno parcheggi in meno e piante in più, e soprattutto un'illuminazione migliore, cruccio degli abitanti da almeno dieci anni.
Michele Ruffi