Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Seimila in fila per Buoncammino

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2015


Ieri una giornata di visite guidate, musica, tavole rotonde e letture sul tema della reclusione

 

Nuovo boom di presenze, ex carcere aperto anche oggi dalle 10


 
 

La signora, marito e bimbi al seguito, filma tutto con lo smartphone, sbarre, porte blindate, camminamenti: «Questa cella l'altra volta non l'avevano aperta», commenta a un certo punto. Lei e i suoi cari, così come altri, sono in visita a Buoncammino per la seconda volta. Ieri mattina hanno fatto la fila sotto il sole proprio come il 21 o il 22 marzo l'avevano fatta, insieme ad altri 30 mila, sotto la pioggia. E molti faranno altrettanto oggi, seconda giornata di apertura, orario continuato dalle 10 alle 20. Il boom di presenze di ieri (2.000 di mattina, più 4.000 di sera, e i minorenni sono esclusi dal calcolo) si spiega anche così: una visita non basta a saziare la fame di sapere, vedere, capire cosa succedesse dietro le mura che fino a sei mesi fa sono state le più inaccessibili della città. Si attraversano corridoi, si guardano con inquietudine le reti robuste che servivano a impedire agli aspiranti suicidi di buttarsi di sotto, si curiosa dagli spioncini che permettevano agli agenti di non perdere mai d'occhio i reclusi.
MONGIU Raggiante Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale del Fai (Fondo ambiente italiano), cui si deve l'iniziativa: «È fondamentale che Buoncammino venga aperto e usato, che si riempia di voci e di persone e non resti vuoto perché, vuoto, cadrebbe nel degrado. Questo luogo comincia ad avere un aspetto diverso: non ha perso memoria, non ha perso il suo senso e la città comincia ad appropriarsene».
SARDI E TURISTI In fila tanti sardi ma anche diversi turisti, presenti in città per il ponte di Sant'Efisio, che hanno voluto approfittare dei due giorni di apertura: cartina alla mano, guidati da insegnanti e alunni dell'istituto comprensivo Ciusa di Cagliari e del liceo scientifico Einaudi di Senorbì, i visitatori hanno ripercorso l'itinerario d'ingresso dei detenuti nel più grande edificio di Cagliari, sviluppato su un'area di 15 mila metri quadrati. Ancora Mongiu: «Bello vedere tutti questi giovani, e tanti bambini. Sono venute le famiglie. Ha visto i tedeschi? Compatti, organizzati, con le scarpe adatte: sono abituati. Ma anche i cagliaritani stanno imparando. I voli low cost sono serviti: la gente è andata fuori, ha imparato a vedere i monumenti e ora replica quest'esperienza nella sua città».
PRODOTTI GALEOTTI A fine percorso, tappa nel gazebo in cui vengono venduti i prodotti del lavoro dei detenuti nelle colonie penali di Mamone, Isili e Is Arenas: olio, formaggio, pomodori secchi, tutto a chilometro zero. Il marchio è un gioco di parole: Galeghiotto. È il progetto Colonia, che punta a favorire l'inclusione sociale di chi fa l'esperienza del carcere.
RIFLESSIONI Uno dei temi su cui ieri si è riflettuto nell'ambito delle tre tavole rotonde tenute a Buoncammino nell'arco della giornata. Dopo i saluti di Gianfranco Pala, ultimo direttore della casa circondariale, della stessa Mongiu, del sindaco Massimo Zedda, del rettore Maria Del Zompo, del questore Filippo Dispenza e del procuratore Mauro Mura, si sono confrontati Elena Sorci, Silvano Tagliagambe, Gianluigi Gessa, Mauro Papoff, Pietro Ciarlo e Bachisio Bandinu, Gian Franca Fois, Cinzia Cittarella, Teresa Pala, Fiorella Pilato, Annalisa Diaz, Mario Marchetti, Carlo Pilia, Ettore Cannavera, Giampaolo Cassitta, Marcello Fois, Laura Cabras, Michela Capone, Michele Pio Ledda, Savina Dolores Massa, Paolo Limbardi, Nicolò Migheli, Claudia Musio, Pietro Picciau e Gianni Zanata. Tra un dibattito e l'altro sono stati letti brani letterari ispirati al mondo della reclusione e scritti da donne: Rita Dedola, Maria Francesca Chiappe, Vanessa Podda, Anna Lisa Diaz, Francesca Gallus, Susi Ronchi. A proposito di letteratura, si è parlato anche de La cella di Gaudì, libro che raccoglie 12 racconti di altrettanti autori: il volume era in vendita, e il ricavato servirà a finanziare una borsa di studio per il figlio di un detenuto. In serata, per completare la festa, sul viale, musica dal vivo.
Marco Noce