Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abbanoa, il conguaglio può attendere Pagheremo in quattro anni dal 2016

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2015

L'Authority dà l'ok al prestito da 90 milioni. Pigliaru: «Premiato l'impegno per risanare l'ente»

Pagheremo tutto, nessun condono: i conguagli di Abbanoa sono solo rinviati. Però alla fine dovrebbero pesare meno sulle tasche delle famiglie. Grazie ai 90 milioni in arrivo dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, le bollette extra slittano al 2016. Inizieremo a pagare da gennaio, con rate semestrali diluite in quattro anni.
«Un risultato che ci rende orgogliosi», dice Francesco Pigliaru, «perché l'Authority ha concesso l'anticipazione dopo un severo esame della società di gestione: è il primo caso nel settore idrico». La novità riguarda i pagamenti supplementari che Abbanoa ha chiesto nei mesi scorsi ai suoi 700mila utenti. Somme relative agli anni 2005-2011, dovute in base all'adeguamento (postumo) della tariffa.
COME FUNZIONA È un meccanismo un po' indigesto per la gente normale, che paga quando deve, ma lo prevede la legge. L'Autorità ha riconosciuto che, in quegli anni, le tariffe di Abbanoa non coprivano i costi del servizio. Perciò ha consentito di ritoccarle retroattivamente. La società ha quindi chiesto agli utenti una media di 151 euro a testa, da versare entro il 31 marzo scorso.
Per evitare di creare troppe difficoltà alle famiglie in crisi, la Giunta ha aperto una lunga trattativa con il governo e la stessa Authority, che pochi giorni fa ha sancito l'anticipazione di 90 milioni ad Abbanoa. L'ente, che aveva sospeso l'incasso delle bollette, può adesso scaglionarle a partire da gennaio 2016.
«L'incidenza per gli utenti passa da 17 a 2,6 euro al mese», sottolineano l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda e l'amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti. «È un bell'esempio di azione di governo di centrosinistra», commenta il governatore Pigliaru: «Si bada all'efficienza, e se ci sono problemi per i cittadini si cerca di trovare soluzioni eque».
LA CURA Maninchedda ritorna sull'esame a cui l'Authority ha sottoposto Abbanoa, prima di accogliere la richiesta della Giunta: «È la dimostrazione che la cura dei conti sta funzionando. Hanno promosso la società sul piano finanziario». Decisivo il pressing dei parlamentari sardi sul governo, insieme a quello degli enti locali: «Abbiamo lavorato tutti insieme», conferma il presidente Anci Pier Sandro Scano, «noi e il Consiglio delle autonomie locali. Avevamo chiesto ad Abbanoa di riappacificarsi con i sardi: c'è ancora strada da fare, ma è un primo passo positivo».
«Sta cambiando anche il rapporto con le comunità locali», conferma Ramazzotti, che però ribadisce l'allarme morosi: «Otto sardi su dieci pagano regolarmente l'acqua, gli altri due no. Aiuteremo chi è in difficoltà, ma saremo rigorosi con chi non paga. A tutela di quelli in regola». Del resto «in tutta Europa la tariffa è ben più alta. L'acqua è gratis se uno va a prenderla alla sorgente. Ma se la vogliamo nel rubinetto di casa, potabilizzata, è un servizio che ha dei costi».
SVANTAGGI In Sardegna, tra l'altro, alcuni costi sono maggiori, ricorda il direttore di Abbanoa Sandro Murtas: «Produciamo l'85% dell'acqua potabilizzata, la media nazionale è del 25-30. Quasi metà fatturato va via per energia elettrica e personale: faremo piani di contenimento, anche accompagnando alla pensione circa cento lavoratori in due anni».
Dall'opposizione consiliare, Ignazio Locci (Forza Italia) apprezza la rateizzazione dei conguagli, ma avverte: «Il servizio ai cittadini resta scadente, bisogna migliorarlo».
Giuseppe Meloni