Stamattina il taglio del nastro, chiusura il 3 maggio. Si punta sulle iniziative collaterali
Esibizioni dei militari e musica per animare l'edizione 67
Si apre oggi «una Fiera nel solco della tradizione», è la premessa. Considerato com'è andata negli ultimi anni, anche perché le tradizioni hanno poca vocazione al cambiamento, qualche brivido viene. C'è un però: l'edizione numero 67, che si conclude il 3 maggio, sarà accompagnata da una serie di iniziative collaterali, stando ben attenti a non spendere soldi che non ci sono più. Una - “A chent'annos” - sarà dedicata ai servizi alla persona, ma ci saranno anche gli appuntamenti del ciclo “La Regione incontra i cittadini”, bande musicali tra cui quella della Brigata Sassari, concerti di gospel, rock, caraibica e melodica. Ci saranno anche i “Percorsi del gusto” proposti dai tre Consorzi di tutela vini doc (di Sardegna, del Carignano del Sulcis e di Cagliari). Stand e iniziative di Esercito, Marina, Carabinieri, Guardia di finanza, Unione delle Camere di commercio, Regione, Ente foreste, Protezione civile, associazioni di categoria, Comuni (tra cui Dorgali, Mamoiada e Borutta). La Polizia di Stato coordinerà il lavoro delle forze dell'ordine per la sicurezza. Tutto a costo zero per la Fiera e per chi la visita, compreso lo Spazio bimbo, dove i piccoli potranno giocare.
PRESENTAZIONE Il paziente-Fiera internazionale della Sardegna ha 67 anni: non troppi, ma lo stato di salute è quel che è, al punto che la vera innovazione sono le iniziative di contorno (o piatto principale?). Ieri il presidente Ignazio Schirru e il direttore generale Giampiero Uccheddu hanno premesso che «in quadro di crisi economica generale la Fiera tenta di rinnovarsi». Lino Bistrussu, consigliere di amministrazione, è invece ottimista: «Dobbiamo dare un segnale positivo: d'altra parte, sono tornati gli espositori».
I DATI I numeri gli danno ragione: 420 espositori contro i 350 dell'anno scorso, costo degli stand mediamente di mille euro: (-25 per cento). Uniformato verso il basso il prezzo del biglietto d'ingresso (tre euro sempre, senza distinzioni tra giorni feriali e festivi), il che renderà non semplice raggiungere i centomila visitatori dichiarati dalla Fiera per l'edizione precedente, favorita dal fatto che dopo le 19 si entrava gratis. «E poi ci sono molti servizi, nello spazio di viale Diaz», precisa il direttore Uccheddu, «ad esempio della Regione, che porta qui tutti i suoi Uffici relazioni con il pubblico e un ciclo di seminari». Si tenta di cambiare gradualmente «un modello, cioè quello delle fiere campionarie, che è in crisi ovunque e che dovrebbe invece proiettarsi verso l'internazionalizzazione delle imprese locali», commenta il presidente Schirru.
GLI STAND In verità, al di là delle iniziative collaterali, la Fiera ospiterà ciò che da sempre la caratterizza: elettronica, vasche idromassaggio, artigianato sardo e straniero, ruspe, trattori, aspirapolvere eccetera. «A tagliare il nastro sarà l'assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana», annuncia il presidente Schirru, e considerato che la Fiera fa capo alla Camera di commercio, «ci sarà anche il presidente». Quale dei due, visto che uno (Giancarlo Deidda) è sfiduciato ma dell'altro (Vito Tizzano) contesta l'elezione? Schirru sbuffa: «Noi inviteremo il presidente». Bella rogna, per chi smista la posta negli uffici del largo Carlo Felice.
Luigi Almiento