Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case e verde in via Bolzano

Fonte: L'Unione Sarda
21 aprile 2015


CONSIGLIO. Parere preventivo sulla costruzione di 73 appartamenti, oggi il voto

 

Lobina e Galasso: «Disattesi gli interessi dei cittadini»

 

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Settantatré appartamenti, un parcheggio interrato, verde pubblico: è quanto i privati propongono di realizzare nello sterrato tra via Bolzano e via Messina (di fronte alla Fiera) e su questa richiesta il Consiglio comunale darà oggi un parere preventivo. Precisamente voterà sull'“ex articolo 15 del Regolamento edilizio” in riferimento alla proposta delle “ditte Tepor e più riguardante l'area tra via Messina e via Bolzano”. Il “Piano attuativo” prevede la cessione gratuita di una superficie di 2.593 metri quadrati (40 per cento dell'area) da destinare a verde pubblico, la realizzazione di una volumetria di 17.967 metri cubi dell'area rimanente di 3.593 metri quadrati destinata a 73 appartamenti e, viene sottolineato nella proposta di delibera, la “sostituzione dell'area interrata di superficie di 3.593 metri quadrati da destinare a parcheggio con il corrispettivo monetario a causa della non sostenibilità economica dell'intervento”.
CRITICI «Non siamo contrari ad un intervento di ricucitura urbanistica», avvertono il consigliere di Sardegna sostenibile e sovrana (S. SeS.) Enrico Lobina e Susanna Galasso, ingegnere, vicepresidente di Sardegna sovrana. «Ma in forme e dimensioni più coerenti col costruito, che è quello che deve essere tutelato». Galasso e Lobina rimarcano che l'«intervento proposto in via Bolzano è una rivoluzione epocale per questa piccola porzione di città, da sempre dimenticata dall'Amministrazione comunale, che non ha mai esercitato il suo diritto-dovere di pianificare».
AREA-SOSTA Per decenni, durante la Fiera Campionaria, il piazzale di via Bolzano è diventata un'immensa area-sosta con auto parcheggiate in tutti i modi, “senza nessun controllo e senza nessuna vigilanza”. «Solo dopo molte proteste da parte dei residenti sono state realizzate le recinzioni dei palazzi e, successivamente, la strada con il relativo impianto di illuminazione», ricorda Lobina. L'Amministrazione comunale non ha però “cambiato il suo atteggiamento verso questa zona che, comunque inserita come zona di servizi”. Ha continuato ad essere utilizzata o come parcheggio privato nel periodo della Fiera o come deposito di cantiere. Per un periodo è stata anche deposito di automobili rimosse dalla polizia municipale.
LA POLEMICA «Crediamo che tutta la vicenda di questo piazzale sia vergognosa e rispecchi la mancanza di capacità degli Amministratori di gestire gli interessi dei cittadini», polemizzano Lobina e Galasso. «Non riuscendo ad acquisire il terreno al patrimonio comunale con una procedura di esproprio, lo stesso è diventato una zona BS3 con le norme proprie di un intervento pubblico-privato. La soluzione planimetrica adottata con la realizzazione di una fascia di parcheggi lungo via Bolzano porta a un utilizzo privatistico della superficie destinata a verde che deve essere ceduta al Comune. Questa, di fatto, costituisce il verde privato delle abitazioni. La zona verde poteva essere localizzata nella zona di ingresso alla via Bolzano, totalmente usufruibile dagli abitanti, corrispondente alla parte più bassa del costone consentendo una visuale più libera a chi percorre la via Messina che, nella soluzione proposta, vede solo una cortina di palazzi».
Nella soluzione proposta “vengono monetizzati praticamente 4.887 metri quadrati di parcheggi e quindi sarebbe importante sapere dove il Comune intende realizzarli”. La scelta proposta sarebbe pertanto “in evidente contrasto con la edificazione esistente e, quella a cui fare riferimento è senza dubbio quella antistante l'intervento, ossia le sei palazzine costruite in via Bolzano». (p. p.)

 


Un piazzale abbandonato al degrado

 

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Subito dopo la Seconda guerra mondiale nello spiazzo di via Bolzano furono costruite, dall'allora Ina-Casa, sei palazzine per l'edilizia economica popolare. Le famiglie monoreddito di operai e di piccoli impiegati ebbero così una casa a prezzi vantaggiosi. Grazie a leggi successive, le case furono poi riscattate da quasi tutti i residenti e mantenute in uno stato di dignitoso decoro. Il terreno di fronte agli appartamenti è sempre rimasto abbandonato. «Il costone roccioso, fino alla fine degli anni Sessanta», ricorda Enrico Lobina, consigliere comunale di Sardegna sovrana, «era abitato da due famiglie che vivevano nelle grotte esistenti, il cui accesso è tuttora murato». Il piazzale è stato spesso utilizzato dai rom per le loro soste in città. Nel luglio 2011 si è conclusa con nove assoluzioni una vicenda giudiziaria legata al mancato affitto (da parte degli inquilini) ai dipendenti statali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata indicati dalla Prefettura. Il pm chiese un'assoluzione e nove condanne per malversazione.