Rassegna Stampa

Il Sardegna

Il Comune in cerca di immobili il Pd: «Il patrimonio è nel caos»

Fonte: Il Sardegna
24 febbraio 2009

Via Roma. L'amministrazione possiede 500 milioni di beni ma cerca 4.180 mq per uffici a prezzi di mercato

Depau all'attacco: «Eppure ci sono edifici affidati senza canone. Serve più trasparenza»

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Il Comune è ricco, ma cerca casa. Anzi uffici. Ha un patrimonio immobiliare vastissimo, ma non gli basta. Secondo il Pd la gestione di palazzi, case e terreni del municipio è nel caos. L’amministrazione al governo di una delle città più ricche (oltre 500 milioni di inventario, una somma tra le più alte d’Italia) di beni pubblici, cerca oltre 4mila metri quadrati in centro, a prezzo di mercato. Impossibile per l’opposizione verificare ogni ipotesi alternativa: non esiste alcun elenco dei beni pubblici, o se esiste, non arriva alle mani del Pd, nonostante le richieste. Impossibile anche cercare una logica negli affidamenti: troppo facile perdersi nei mille rivoli delle diverse motivazioni scritte a chiare lettere, ma in determinazioni introvabili, dei dirigenti dei diversi vari assessorati. Un sistema di totale arbitrarietà che, per l’opposizione, determina «scarsa trasparenza e favorisce gli abusi».
A FAR SALTARE DAL BANCO i consiglieri democratici (l’interrogazione è firmata dal capogruppo Ninni Depau, a nome di tutto il gruppo comunale Pd) è la manifestazione di interesse pubblicata il 16 gennaio 2009. Il Comune cerca immobili in città, con preferenza per quelli nei pressi del palazzo civico di via Roma 145, per una superficie pari 4180 mq, suddivisi anche su più unità immobiliari. Perché? C’è da trovare una sistemazione agli uffici di via Logudoro e San Saturnino in scadenza contrattuale, come quelli di via Sassari 3, il deposito dei veicoli e la sede di viale Trieste della polizia municipale (inadeguati) e l’area e gli uffici del vivaio, sfrattati dal parco della Musica. La determinazione del dirigente dell’assessorato al Patrimonio Mario Chillotti spiega che la soluzione definitiva, per tutti questi uffici, «non è al momento reperibile». In quanto, almeno per quanto riguarda le opere in costruzione, non è ancora prevedibile un termine per il completamento dello stabile di via Sauro (5 mila mq proprio da destinare ad uffici), né è possibile attingere alle future cessioni immobiliari previste dal programma integrato di Santa Gilla: ci vogliono almeno due anni. Dunque, via alla caccia di nuovi spazi (4.180 mq, circa cinquanta appartamenti) e «alle migliori condizioni economiche possibili ». Secondo la denuncia del Pd «sono numerosissimi gli immobili comunali il cui uso è stato concesso provvisoriamente e gratuitamente a soggetti vari con criteri assolutamente arbitrari talvolta senza alcuna convenzione scritta. Finora è risultato impossibile avere un quadro preciso di queste concessioni non avendo avuto risposte esaurienti le numerose richieste avanzate in diverse occasioni ». E oltre a immobili comunali, anche ad uso commerciale, affittati a prezzi “politici”, esiste «un’estrema difficoltà ad avere dall’amministrazione documenti su immobili comunali concessi a terzi». L’unico contratto di cui si ha notizia è quello dell’Exmà - ex mattatoio affidato ad associazioni e organizzazioni - comunque scaduto. Il Pd chiede a sindaco e assessori esaustive informazioni su tutti gli atti amministrativi della città. Garanzia per una «trasparente, efficace e unitaria gestione degli immobili comunali », magari attraverso un piano di gestione affiancato ad un regolamento che eviti discrezionalità ed arbitri. ¦

 

Il contenzioso con la Curia e tutti gli sfratti del 2009

Via Logudoro ¦
¦ Nel 2004 il Comune prende in affitto i locali di via Logudoro di proprietà della Curia. Gli inquilini si lamentano per il continuo viavai. Nasce un contenzioso tra amministrazione condominiale e Curia. Il contenzioso ha convinto l’amministrazione a non rinnovare il contratto (scade il 31 maggio 2009). Anche lo stabile di via Sassari 3, non risulta più adeguato allo svolgimento delle attività relative al Servizio Gestione del Patrimonio ed Espropriazioni. Sia per la ristrettezza degli spazi disponibili «in relazione alle mutate esigenze di comfort per gli utenti e l'incremento dei volumi degli archivi». C’è poi il disagio della Polizia Municipale sia per la sede di Viale Trieste (richiesta del 27 ottobre 2008) sia per l'area in concessione dall'Autorità Portuale ad uso deposito (2 ottobre 2008). Cerca uffici anche il Servizio verde pubblico che dovrà lasciare via Cao di San Marco per lasciare spazio al Parco della Musica.