Rassegna Stampa

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Lirico, ora è guerra: proclamati cinque giorni di sciopero

Fonte: web cagliaripad.it
15 aprile 2015

 

 

Ansa News


 

Cinque giorni di sciopero al Lirico di Cagliari. E poi azioni di protesta in serie: affissione di striscioni all'esterno del teatro, opera di volantinaggio, conferenze stampa, flash mob, occupazione del teatro, sit-in. L'ennesimo capitolo della battaglia per il futuro del Teatro è firmato dalla maggior parte delle sigle sindacali: Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal, Libersind-Conf, Snater Css.
Le date delle astensioni dal lavoro non sono state ancora fissate e saranno comunicate volta per volta. Una scelta, spiegano i sindacati, arrivata "dopo oltre un mese di pubbliche denunce e appelli inascoltati all'indirizzo degli organi istituzionali che concorrono alla gestione della Fondazione affinché pongano termine ad una gestione tanto inadeguata, a tutela dei lavoratori, del loro posto di lavoro, del loro futuro e della loro onorabilità professionale".
Nel mirino soprattutto la programmazione e la gestione del Teatro. "La nostra Fondazione sta subendo un tracollo sotto ogni punto di vista: di abbonati (-35% rispetto allo stesso periodo 2104), di incassi da botteghino (diminuzione presunta di circa euro 800.000), di immagine, di afflusso di spettatori (causato da una impostazione approssimativa dei programmi presentati) e di critica".
Preoccupazione per l'immediato futuro e per le conseguenze sui contributi da Roma. "La stagione lirica, che per ragioni ascrivibili unicamente alla Sovrintendente partirà con colpevole e irrimediabile ritardo, sarà con ogni probabilità presentata con le medesime imbarazzanti deficienze della recente stagione sinfonica, verrà proposto qualche titolo senza alcun costo dettagliato di realizzazione, di personale aggiunto, di scenografie, di materiale; parte di cast, direttori e registi saranno annunciati strada facendo creando imbarazzanti vuoti nel cartellone".
Sotto accusa la sovrintendente Angela Spocci: "Dal giorno del suo insediamento il quotidiano operato ha sempre più confermato che solamente una decisa assunzione di responsabilità da parte del Cdi, che in tempi rapidissimi porti alla revoca della dirigente da parte dell'autorità preposta, possa fornire al teatro una via d'uscita".