Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Erriu: «Cagliari città metropolitana, confronto anche con gli altri territori»

Fonte: L'Unione Sarda
9 aprile 2015


L'assessore all'iniziativa della Cisl: il capoluogo non schiaccerà il resto della Sardegna

 


Coraggio, intelligenza, equilibrio. Per arrivare in modo indolore al parto della città metropolitana di Cagliari, questa è la trilogia di Cristiano Erriu , uno che in questo momento, di mestiere, fa l'assessore regionale agli enti locali. Ma che a nessuno passi per la testa che si tratta di un processo semplice, scontato, privo d'insidie. E lui ieri l'ha detto a chiare lettere, alla fine dei lavori di un convegno organizzato nella sala riunioni dell'Unione Sarda dalla Cisl (e questo è un merito del sindacato) proprio sull'esigenza di accelerare un processo messo in moto dalla “legge Delrio”, quella che ha cassato le province, almeno di nome.
GLI OSTACOLI Con una punta di ottimismo, l'esponente della giunta regionale ha annunciato che «entro qualche mese potremmo avere la città metropolitana», ma anche lui sa che il verbo coniugato al condizionale ha un peso specifico notevolissimo: il disegno di legge deve approdare in Commissione tra almeno un mesetto per poi atterrare in aula. E lì ci sarà battaglia, con l'antagonismo e i campanili che detteranno legge. Due, gli ostacoli principali. Il primo è «il timore che la città metropolitana sia troppo forte e offuschi l'immagine e le funzioni della Regione». Il secondo è rappresentato «dalle aspettative dei territori di Sassari e Olbia che rivendicano un ruolo, e dalla paura dei centri minori della Sardegna che rischiano di scomparire». Il successo - secondo Erriu, che immagina una città metropolitana con 16 Comuni e non ricalchi la suddivisione delle vecchie province - dipenderà dalle risposte che si daranno agli altri Comuni da parte della Regione».
L'ESPERTO È toccato a Massimo Allulli  dell'Anci spiegare che «far nascere una città metropolitana» e farne parte «rappresenta un vantaggio perché aumenta il benessere dei cittadini». E gli indicatori evidenziano che Cagliari - una delle 600 top cities  del mondo, nonostante perda abitanti a vantaggio dei Comuni circostanti - ha tutte le credenziali richieste.
MANCATO DUELLO Chi si attendeva uno scontro a distanza tra il sindaco di Cagliari Massimo Zedda  e il presidente della Free Zone (ex numero 1 della Port Authority) Piergiorgio Massidda  è rimasto deluso. Zedda ha sottolineato l'esigenza «di un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, le occasioni di lavoro, la felicità di vivere in una nuova dimensione, a patto che non arrivino altri tagli». Il sindaco ha poi elencato una serie di enti (Cacip, Ctm, Università), nei quali il governo è assicurato da diversi Comuni». Massidda invece ha provocatoriamente puntato sui «moltissimi vantaggi che avremmo avuto, a partire da un incremento notevole dell'occupazione, se nel 2001 fosse decollata la zona franca. La colpa è tutta della Regione». Nessuno scontro neanche tra i capigruppo di Pd e Fi di Cagliari, Davide Carta e Giuseppe Farris , i quali, con i congiuntivi al posto giusto hanno raccontato la loro propensione alla partenza della nuova città.
I SINDACI Dal contributo dei sindaci Mauro Contini  (Quartu), Giuseppe Argiolas  (Monserrato) e Tore Mattana  (Sarroch) si è capito che loro ci credono ma tanta strada dev'essere ancora percorsa per evitare che qualcuno si senta schiacciato dalla nuova realtà territoriale.
LA CISL La ricchezza del dibattito, coordinato dal giornalista Andrea Frailis  e concluso dal segretario nazionale della Cisl Maurizio Petriccioli , è stata generata dall'ampia e documentata relazione del segretario della Cisl cagliaritana Mimmo Contu . E non sono mancati gli stimoli della segretaria regionale Oriana Putzolu , secondo la quale «non bisogna perdere tempo. Oggi comincia un percorso di trasformazione della Sardegna tutta: l'importante è dire no ai localismi e ai campanili». Già.
Augusto Ditel
@augustoditel