Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piano casa in aula: verso lo scontro sul ruolo dei comuni

Fonte: La Nuova Sardegna
9 aprile 2015

Tempi ancora lunghi per l’approvazione della legge
Oggi si ricomincia dallo sportello unico dell’edilizia


di Alfredo Franchini

CAGLIARI Ricomincia oggi in Consiglio regionale il ballo del mattone. L’esame del disegno di legge sul «nuovo piano casa» riparte dall’articolo 21, (sono in tutto 53), dopo aver approvato questioni di grande importanza come l’aumento volumetrico per il turistico alberghiero. Nonostante siano oramai alle spalle gli ostacoli più difficili, (gli ampliamenti nel turistico alberghiero e l’agro), la strada, sia pure in discesa, non sarà facile da percorrere senza intoppi: il disegno di legge deve affrontare il grande mare del Consiglio e i pericoli sono possibili come ha dimostrato il voto segreto chiesto dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, che ha mandato sotto la maggioranza di governo. E del resto, sinora, il disegno di legge licenziato dalla commissione è stato stravolto in aula con modifiche che sono venute dalla stessa giunta regionale, oltre che dagli emendamenti presentati dall’opposizione di Centrodestra. Una cosa è certa: la speranza di poter disporre di una nuova grammatica urbanistica resterà legata alle leggi che verranno, a cominciare dal nuovo Piano paesaggistico sino al Testo unico dell’edilizia che dovrebbe fare chiarezza nella marea di norme che si sovrappongono l’una all’altra. Si ricomincia dall’articolo 21 che, in realtà, è un’integrazione a una norma precedente sullo sportello unico dell’edilizia. Spetterà ai Comuni, (da soli o associati), l’istituzione dello Sportello che avrà il compito di curare tutti i rapporti fra il privato, l’amministrazione e gli altri organismi. Ma già su questo punto sono annunciati emendamenti perché lo Sportello unico dell’edilizia andrà ad aggiungersi al Suap (lo sportello per le attività produttive) e quindi potrebbe non essere il massimo della semplificazione. Il dibattito si baserà sull’ottimizzazione economica e la razionalità ecologica a confronto. Nel recente convegno sullo sviluppo sostenibile, a cui ha preso parte il ministro Galletti, Vincenzo Tiana (Legambiente), Maria Antonietta Mongiu (Fai) e il giurista Pietro Ciarlo si sono trovati d’accordo su un punto: i conflitti ambientali sono conflitti tra diversi schemi culturali e, quindi, tra diversi assetti societari che si contendono le relazioni sociali. Da qui la necessità di una crescita culturale che metta insieme la tutela dell’ambiente e la necessità di salvaguardare il settore dell’edilizia. Il dibattito in aula è stato programmato anche per l’intera giornata di domani ma, con questi presupposti, difficilmente si potrà chiudere in questa settimana. Assieme a una serie di articoli sulle procedure ci sono un paio di ostacoli molto alti: su tutti quelli che riguardano la formazione dei Puc e le norme che scatterebbero se i Comuni non fossero riusciti a deliberare sulle lottizzazioni. Due