Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Legge casa, l’aula lavorerà anche di notte

Fonte: La Nuova Sardegna
26 marzo 2015

La maggioranza vuole recuperare il tempo perso e da oggi si va a oltranza. Approvate le sanzioni contro l’abusivismo
 

di Alfredo Franchini

CAGLIARI Quindici giorni per approvare tre articoli del piano casa (su 32) sono davvero troppi. Ma sono soprattutto il segno di un malessere della maggioranza. Ma ieri sera, in un vertice di maggioranza, sono state decise le contromosse: da oggi si procede a oltranza. I lavori non prevedono nemmeno la pausa pranzo e finiranno sia oggi che domani dopo la mezzanotte. Sabato seduta dalla mattina con la speranza di poter chiudere in serata. Nello scambio di accuse in aula, al capogruppo di Forza Italia, Pittalis, che rimproverava la maggioranza di fare ostruzionismo da sola, ai danni di se stessa, Antonio Solinas (Pd), ha assicurato: «Noi questa legge la approveremo»! Ieri è stato approvato il terzo articolo della legge, quello che prevede le sanzioni in caso di costruzioni abusive. Per dare un segnale politico, tutti i consiglieri dell’opposizione hanno scelto di non partecipare al voto. Hanno partecipato, invece, al dibattito con un solo scopo, ha spiegato Pittalis: «Far ritirare questa legge». La normativa prevede che il dirigente o il responsabile dell'ufficio comunale, se dovessero essere a conoscenza di costruzioni che si stanno realizzando senza permesso, devono ingiungere al proprietario o al responsabile dell'abuso di sospendere subito i lavori. Entro 15 giorni dalla notifica della sospensione il dirigente o il responsabile dell'ufficio può chiedere all'autorità competente il sequestro del cantiere. Nell'ipotesi di accertata prosecuzione degli interventi è disposta la demolizione. Entro il termine di 45 giorni dalla sospensione sono adottati i provvedimenti di rimozione, demolizione e ripristino. L’opposizione non fa sconti a nessuno: «L'assessore Erriu e tutta la giunta dovrebbero assumersi la responsabilità dello stallo in cui il disegno di legge sull'edilizia ha fatto precipitare il Consiglio», afferma Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori. Michele Cossa (Riformatori) ritiene che l’articolo 4, (in discussione oggi), sia un’opportunità sprecata per mettere ordine tra gli abusi. «Qui viene adottata una norma semplicistica», ha spiegato Cossa, «sono considerate tolleranze edilizie quelle che non superano il due per cento e rimane fuori un’enorme casistica di manufatti. In certi casi il 2% può essere ridicolo, in altri può diventare un’enormità in presenza di immobili enormi». Per Giuseppe Fasolino (Fi), il piano casa non è uno strumento di programmazione ma servirà a dare ossigeno alle imprese in crisi: «Ma allora mi chiedo perché c’è un approccio ideologico? Perché non possiamo prorogare il piano casa»? Stefano Tunis e Marco Tedde hanno insistito sul ruolo del Consiglio che non deve temere nulla «perché qui non ci sono scheletri nell’armadio». Efisio Arbau ha auspicato un confronto serio: «Nessuno di noi vuole mettere il bavaglio all’opposizione». Infine, anche ieri il convitato di pietra in aula è stato Renato Soru che in tanti interventi dell’opposizione, è stato indicato come «l’ispiratore della legge».