Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Case in disuso vendute a un euro «Così salveremo i paesi in agonia»

Fonte: La Nuova Sardegna
25 marzo 2015

Proposta di Sardegna Vera in consiglio regionale: «Il programma ha funzionato in altre regioni»
I proprietari non pagano più le tasse, il Comune media e gli acquirenti danno il via a nuovi progetti
 

di Stefano Ambu

CAGLIARI Una casa al prezzo di un caffè. Magari il salotto non è proprio in ordine: c'è il tetto mezzo sfondato, gli infissi chissà dove sono, e non ci entra nessuno da tempo. Forse è un'eredità di quelle che possono capitare solo a Paperino: un rudere inabitabile su cui bisogna pagare le tasse. Tanto vale regalarlo. O venderlo a un euro. Giusto per consentire a un altro di comprarlo, sempre a prezzo simbolico. Con l'impegno però di farlo rinascere. Come una casa vera o come un piccolo albergo o un bed and breakfast. È in sintesi il Piano Casa versione Sardegna Vera (La Base-Idv-Upc-Psi): emendamento al disegno di legge sull'edilizia. Non basta però lo scambio di monetine. Per completare l'operazione serve la collaborazione dei Comuni interessati alla riqualificazione. E un piano integrato con la Regione in favore dei privati che investono nel restauro. Usufruendo di quei meccanismi che servono per avere il coraggio di provarci: strumenti in conto capitale previsti in Finanziaria e aiutati da fondi europei e Consorzi fidi. Un sistema – sostiene Sardegna Vera - che nel resto d'Italia ha attecchito. E che ha permesso di ripopolare interi borghi. «Un'idea semplice - l’ha definita Efisio Arbau, consigliere regionale di Sardegna Vera - per incentivare l'incontro tra domanda e offerta». Il punto di partenza è lo stato di degrado. Dal quale derivano per il proprietario almeno due tipi di problemi. Primo, tasse locali. Secondo, i costi per la manutenzione imposta per evitare che si creino pericoli. «Spesso – ha spiegato Gaetano Ledda, consigliere regionale di Sardegna Vera – è un problema di sicurezza: si tratta a volte di edifici pericolanti». Un peso, insomma. Case che fanno male alle tasche. E che non hanno prezzo: nel senso che così non le vuole nessuno. E allora tanto vale disfarsene. Con tre vantaggi per il territorio: si riqualifica il patrimonio immobiliare, si fa rimettere in moto l'edilizia e magari si dà una casa a giovani coppie. O ancora si favorisce la nascita di un attività turistica o un b&b. Funziona così: il privato vende lo stabile abbandonato ai Comuni. Un soggetto attuatore (il comune o magari un consorzio tra enti locali ) promuove la vendita a un terzo sempre a un prezzo simbolico e stipula un accordo con il nuovo proprietario. Che, questo è il patto, si deve impegnare a ristrutturare la casa. Un discorso che sembra fatto per le vecchie case nei centri storici ormai disabitate perché figli e nipoti dei proprietari sono altrove, magari a Cagliari e a Sassari. Ma è un ragionamento che, perché no?, può essere esteso a tutti. «Vale per i piccoli centri – ha spiegato Raimondo Perra, un altro consigliere regionale di Sardegna Vera – ma anche per le città. A Cagliari, per esempio, nel centro storico ci sono immobili che potrebbero essere coinvolti in questa operazione». Proprio il capoluogo, secondo i dati Istat, è la capitale sarda degli appartamenti sfitti: ce ne sono oltre cinquemila.