Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Questo è vero “Cinema!”

Fonte: L'Unione Sarda
24 marzo 2015


Su il sipario La forza degli attori del Teatr Slaski di Katowice al Massimo di Cagliari

 

 

Un coraggioso ritorno al passato, tra muto e b/n


S cena muta, al Massimo. E gran divertimento con gli attori del Teatr Slaski di Katowice, Slesia. “Cinema!”, è il titolo di uno spettacolo senza testo e senza voci, sostituiti entrambi dalla mimica di Natalia Jesionowska, Wieslaw Kupczak, Bogumila Murzynska, Agnieszka Radzikowska, Mateusz Znaniecki. Protagonisti di un coraggioso ritorno al passato, andato in scena nei giorni scorsi nel teatro cagliaritano, quello delle prime pellicole in bianco e nero. Qui le tinte sono seppiate, nelle scene di Francesco Fassone e dorate son le luci di Marco Burgher. Ogni sequenza della storia è introdotta da una didascalia. Nonché da un aprirsi e chiudersi delle pareti nere come nelle inquadrature cinematografiche.
Quasi inevitabile un accostamento con l'ineffabile “The Arstist”, il film di Michel Hazanavicius. Le analogie finiscono qui, perché l'arte coltivata dai polacchi ha il carattere comico delle antiche farse. Missione difficile, far ridere ma i cinque attori diretti da Beppe Navello (assistente alla regia, Beata Dudek) e vestiti da Brigida Sacerdoti, ci sono riusciti in pieno, a giudicare dalle reazioni del pubblico. Gli spettatori hanno colto anche l'eleganza di questo atto unico proposto dal Teatro di Sardegna.
C'è pure una trama, tra le entrate e le uscite dei personaggi. Sintesi: la bella biondina ha un ganzo di professione fotografo. Il marito geloso, coi baffi impomatati, sfida a singolar tenzone il rivale. Ci sono due pistole, all'alba del giorno fatale, ma i duellanti non riescono a fare i tre passi regolamentari. Perché l'amante è tanto ubriaco e impaurito da puntare l'arma in ogni direzione meno che in quella del consorte offeso. Perciò fanno pace, brindando parecchio. Intanto…Intanto nella sua umile dimora, una ragazza sogna di diventare una Diva come quella che occhieggia dal cartellone appeso sul focolare. E poiché alla speranza non c'è limite, aspira pure ad avere come fidanzato il succitato fotografo. Si trova dunque, insieme all'anziana mamma che la spalleggia, in una questione di corna prontamente risolta. Le donne si alleano e i due rappresentanti del sesso maschile finiscono a dormire sulle panchine del parco: poveri e beffati. Soggetto semplice e ideale, un classico del vaudeville. Non si sente la mancanza della parola, nelle veloci scene di “Cinema!”. A raccontare il flebile intreccio bastano i volti e i corpi dei protagonisti allenati al linguaggio universale dei gesti e delle espressioni.
Alessandra Menesini