Abbanoa nega malfunzionamenti, il sindaco: un evento anomalo e improvviso
Il dato lo fornisce il servizio meteorologico dell'Arpas Sardegna: su Cagliari città, dopo un sabato notte di pioggia, domenica mattina sono caduti 34 millimetri d'acque, 28 dei quali tra le 9 e le 11. Nell'arco di quelle due ore, spiegano gli specialisti, si è verificato un «rovescio molto intenso». I disagi hanno riguardato mezza città (ma non Pirri, storicamente abbonata agli allagamenti) e li abbiamo raccontati sul giornale di ieri. Il Poetto se l'è vista particolarmente brutta: sommersa la spiaggia, allagati via Tramontana, lungosaline, lungomare e rotonde, l'ippodromo trasformato in una risaia, come pure i campi dove fino a qualche anno fa si allenava la Primavera del Cagliari calcio. Succede ad ogni acquazzone, racconta chi vive in zona, e del resto l'acqua tende ad andare verso il mare: figuriamoci con tanta pioggia. Ieri mattina, alla Prima fermata, la strada era ancora allagata e nel lungosaline gli operai della Global Service erano al lavoro per riparare i danni provocati all'asfalto all'altezza delle rotonde.
Ma basta il «rovescio molto intenso» per spiegare quello che è successo? Secondo il sindaco Massimo Zedda no: «Abbiamo seguito in tempo reale l'evolversi della situazione e le comunicazioni fra Comune e Abbanoa sono state continue. I tecnici della Protezione civile, quelli del servizio Reti e viabilità e la polizia municipale concordano nel riferire di un allagamento improvviso, non graduale come sarebbe stato se il problema fosse dovuto soltanto alla molta pioggia caduta, e a ipotizzare il mal funzionamento degli impianti di sollevamento. Certo tra via Tramontana e il Poetto non si ricordano eventi di questo tipo».
La tesi, insomma, resta quella di domenica pomeriggio, quando sul suo profilo Facebook Zedda ha parlato di «mancato funzionamento del sistema di pompe di Abbanoa nella zona del Poetto». Tesi nettamente smentita da Abbanoa, che domenica sera ha smentito il suo azionista (con l'11 per cento del capitale, il Comune è il secondo socio della spa dopo la Regione, che è al 46 per cento): «Non si è verificato alcun guasto al sistema di pompaggio della rete fognaria del Poetto. Tutti i sollevamenti hanno funzionato perfettamente e le squadre di Abbanoa hanno operato senza sosta». Anche quelli della ditta Idrotecnica: sono stati loro, si legge in una relazione interna dell'ente gestore, ad accertare che «le pompe degli impianti erano regolarmente marcianti, ma che le vasche degli stessi erano piene in quanto l'eccessiva portata in arrivo (dovuta alle forti precipitazioni in atto) non riusciva ad essere regolarmente smaltita». Conclusione? «Gli allagamenti - riassume il comunicato stampa diffuso domenica sera da Abbanoa - sono stati causati dall'eccesso di acque piovane che impropriamente finiscono nelle reti fognarie dimensionate esclusivamente per il carico dei reflui civili e non per le acque meteoriche per le quali deve esisteste un sistema di smaltimento separato». Zedda resta sulle sue posizioni ma concede: «Forse, anzi che di mancato funzionamento, si potrebbe parlare di malfunzionamento, anche temporaneo. Magari un black out».
Perentorio, invece, il sindaco, sull'ipotesi che all'allagamento abbiano contribuito i lavori in corso, sia quelli per il rifacimento del lungomare sia quelli per le nuove rotatorie in viale Poetto: «È vero il contrario: gli allagamenti si sono verificati proprio dove non si è ancora intervenuto. Dove i sottoservizi sono già stati rifatti, con i nuovi pozzetti e la separazione di acque nere, la pioggia è stata smaltita senza problemi: questo è vero sia per il Poetto (dalla quarta fermata in poi, dove i lavori sono già stati fatti, non si sono avuti allagamenti) che per il centro città, si veda via Sassari. Il problema che stiamo cercando di risolvere è proprio quello: eliminare le condotte vecchie, in alcuni casi risalenti al 1920, e separare quelle delle acque bianche da quelle delle acque nere. Quanto alle rotatorie, si tratta di opere che eliminano l'asfalto e dunque riducono le superfici impermeabilizzate, favorendo l'assorbimento dell'acqua piovana».
Marco Noce