Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Visite al colle Tappa obbligata di un percorso turistico

Fonte: L'Unione Sarda
19 marzo 2015

Il sindaco Massimo Zedda lo immagina tappa di un percorso turistico che costeggi le antiche mura del Castello, un luogo della memoria capace di unire passato e presente, forza evocativa e ammonimento. Certo è che l'ex carcere di Buoncammino - a ridosso dell'Anfiteatro romano e accanto alla chiesa di San Lorenzo - è tra i luoghi-simbolo più suggestivi della città. Condannarlo all'abbandono - visti i precedenti, tentazione non ignota agli amministratori che negli anni si sono succediti in Municipio e alla Regione - sarebbe moralmente un peccato, oltreché uno sfregio alla città. Che sul colle di San Lorenzo potesse sorgere l'edificio più imponente di Cagliari era opinione diffusa già nell'800. Considerata la pessima situazione in cui versavano le carceri cittadine, prima ancora che la prigione fosse completata nel 1896 si decise di trasferirvi 600 detenuti. Erano i reclusi di San Pancrazio. Nella nuova prigione si trasferì anche la Direzione delle carceri, fino a quel momento ospite di un altro luogo storico: il palazzo delle Seziate in piazza Indipendenza. Il carcere di quegli anni ha mutato aspetto. Come l'ingresso, un pesante portone in legno. Diverse le modifiche apportate nel '900. Negli anni Ottanta (direttore Pasqualino Granata) sono state eliminate le bocche di lupo e sono migliorate le condizioni igieniche. Fu Granata che fece sistemare nel piazzale interno la lastra con l'articolo 27 della Costituzione: «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato». (p. p.)