Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Museo della memoria»

Fonte: L'Unione Sarda
19 marzo 2015

BUONCAMMINO.

Incontro tecnico a La Collina sul futuro dell'ex carcere «Museo della memoria» Il Demanio pronto alla cessione, caccia ai fondi 


Due ore d'incontro, tre obiettivi raggiunti: la disponibilità del ministero a cedere l'edificio, l'intesa tra Regione e Comune a individuare e a percorrere le strade per reperire i fondi (circa 20 milioni di euro) e realizzare il progetto che ridisegnerà l'anima e il profilo dell'ex carcere di Buoncammino.
LA RIUNIONE Ospiti venerdì 6 marzo a Serdiana del fondatore della cooperativa sociale “La Collina” don Ettore Cannavera, la direttrice dell'Agenzia del Demanio Rita Soddu con due collaboratrici, il presidente della Regione Francesco Pigliaru con una segretaria, il procuratore capo della Repubblica Mauro Mura e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda (assente l'ex direttore di Buoncammino Gianfranco Pala) si sono incontrati per una prima “riunione tecnica”. Perché a La Collina? Scelta neutra, che ha trovato tutti d'accordo. Don Cannavera: «Il mio ruolo? Ho messo insieme le diversità per dibattere su un tema a tutti caro: il futuro dell'ex carcere».
LE IDEE La riunione è stata lunga e il confronto ha fatto emergere punti d'arrivo condivisi, sebbene ancora resti da definire un vero e proprio progetto. Gli interlocutori hanno espresso idee di futuro per l'ex carcere e a prevalere è stata quella di destinare parte dell'edificio di 16 mila metri quadrati a “Museo della memoria”. Il procuratore Mura ma anche gli altri interlocutori hanno ribadito che l'ex carcere testimoni la propria storia. Don Cannavera, che il carcere come istituzione conosce bene (per il lavoro di cappellano nell'istituto per minori a Quartucciu ma anche nella sua cooperativa sociale che ospita ragazzi con esperienze carcerarie) ha proposto che il “Museo della memoria” sia un po' come Auschwitz, «meta di scolaresche in visita in un luogo dove tanti uomini e donne hanno sperimentato la sofferenza».
RESIDENZA Non soltanto museo ma anche centro polifunzionale, sede di uffici del Dipartimento della giustizia (anche ieri mattina furgoni “Valdes” stavano trasferendo pacchi e attrezzatura a Buoncammino), e residenza per studenti nelle celle che «potranno essere adeguate». Modello di riferimento l'ex prigione delle Murate di Firenze, ristrutturata dall'architetto cagliaritano Mario Pittalis, funzionario del Comune toscano: un tempo convento, le Murate oggi includono tra le altre cose 73 case di edilizia residenziale, un caffé letterario, un ristorante e una foresteria da 23 posti letto.
IL TAVOLO Uno studentato a Buoncammino è tra le ipotesi. Non a caso, quando l'Università ne perfezionerà l'elezione, anche il nuovo rettore sarà invitato a far parte del tavolo tecnico che, dopo il primo incontro già avvenuto con estrema riservatezza, ne seguirà un altro operativo.
LA VOLONTÀ L'aspetto pratico dell'incontro ha soddisfatto la direttrice del Demanio ma anche gli altri partecipanti. Restano da individuare - compito che si sono assunti la Regione e il Comune - le fonti dei finanziamenti. Una potrebbe essere la programmazione europea per il 2014-2020. Sono emerse anche esigenze sulla carta banali (come reperire la planimetria dell'ex Casa circondariale), per poi poter imprimere un'accelerazione alla fase progettuale. Don Cannavera, padrone di casa a La Collina, è fiducioso: «È emersa la volontà di non consentire che Buoncammino si riduca a un rudere. Quanto discusso e l'orientamento emerso hanno già permesso di accorciare i tempi perché dalle indicazioni si arrivi in fretta al progetto che sposi memoria e modernità».
Pietro Picciau