Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cajkovskij di equilibri e forti contrasti E intanto il Lirico conferma il suo pubblico

Fonte: L'Unione Sarda
17 marzo 2015

CLASSICA. Primo appuntamento a Cagliari con la stagione concertistica 

U n Teatro Lirico che va rapidamente ripopolandosi ha accolto con entusiasmo il primo appuntamento con la stagione concertistica 2015: una serata dedicata a musiche di Cajkovskij. I dati relativi alla campagna abbonamenti, prorogata fino a sabato 21 marzo, sono infatti confortanti: a poco più di una settimana dalla presentazione della stagione concertistica, oltre 1150 sono gli abbonati registrati. Una risposta positiva, che ribadisce il consolidato rapporto tra la città e il suo teatro.
Il programma, decisamente impegnativo e denso di contenuti, ha visto interprete una compagine orchestrale per l'occasione piuttosto nutrita. Il sipario si è aperto sull'Ouverture-fantasia in si minore Romeo e Giulietta, ispirata a Shakespeare. Sul podio, il direttore russo Alexander Vakoulsky, dal gesto energico, rigoroso e fortemente espressivo, che è riuscito a trasmettere quella compostezza, mista a corposità, tipica della tradizionale scuola russa. A riprendere le fila di un'orchestra, reduce da un lungo periodo di attività minore, ma capace di reagire con grande entusiasmo e determinazione. Una qualche fragilità, ad ogni modo, si è avvertita nella delicata scrittura del Romeo e Giulietta. In cui l'insieme è parso meno fluido, così come meno convincenti sono state la direzione del discorso musicale e l'interpretazione dei frequenti chiaroscuri che caratterizzano la partitura.
Meglio nei virtuosismi della Francesca da Rimini, fantasia sinfonica in mi minore op. 32, altro amore in musica, questa volta di matrice dantesca, tratto dal V canto dell'Inferno e ispirato alla vicenda di Paolo e Francesca. In cui il plauso va certamente al solo del clarinetto, nella parte centrale, sostenuto dal pizzicato degli archi, ma in cui anche l'amalgama timbrico complessivo e le intense frasi degli archi sono parsi più sicuri. In chiusura, la Sesta Sinfonia in si minore “Patetica” op. 74, testamento artistico dell'autore. Dai fortissimo ai pianissimo, equilibri sonori e forti contrasti. Applausi.
Luisa Sclocchis