Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Legge casa, stop sui 300 metri Ma nella maggioranza è il caos

Fonte: L'Unione Sarda
17 marzo 2015

CONSIGLIO. Accolti i diktat Pd, anche sull'agro. Sel: «Rinviamo l'esame in aula»

 

Troppo pericoloso toccare la fascia dei 300 metri dal mare, roba da artificieri. E infatti non si tocca. Gli ampliamenti sul litorale scompariranno dalla legge sull'edilizia, che domani riprende il suo percorso in Consiglio regionale: li casserà un emendamento elaborato, di comune accordo, dalla Giunta e dal Pd.
Ma la novità non risolve le tensioni nel centrosinistra, tanto che Sel chiede un vertice riparatore in maggioranza e addirittura propone di rinviare l'esame della legge in Consiglio. Al che il capogruppo forzista Pietro Pittalis coglie la palla al balzo e rispolvera il vecchio pallino: «Se dovete riflettere nessun problema, basta che nel frattempo si proroghi il Piano casa di Cappellacci».
IL LITORALE La correzione sui 300 metri ovviamente dev'essere ancora votata in aula, così come tutto il faldone delle proposte di modifica (512 in totale) depositate ieri dai partiti. Ma si può dare per fatta, visto che proviene dalla maggioranza. Che finisse così si era capito già venerdì scorso, dopo il pronunciamento della direzione regionale del Pd e soprattutto del segretario Renato Soru. In teoria il tema dei 300 metri è rimandato a una futura legge urbanistica, ma sa tanto di insabbiamento definitivo.
La proposta di “Legge casa” attualmente in discussione consente interventi nella fascia di massima tutela, ma solo per ampliare alberghi già esistenti (non case private). E non per creare nuovi posti letto, ma esclusivamente per servizi: piscine, centri benessere, cose del genere. La norma è adesso destinata a scomparire.
AGRO E VECCHI PROGETTI Non è l'unico effetto del pressing soriano: tra gli emendamenti concordati c'è anche il rinvio delle modifiche sugli edifici nell'agro. In pratica resta in vigore il limite minimo dei tre ettari per costruire, escludendo il ritorno a un ettaro.
Salta anche la norma che, secondo alcuni, avrebbe riportato in vita le lottizzazioni bloccate nel 2004 dal Ppr. Infine, anche la Legge casa avrà una scadenza (31 dicembre 2016), come i vecchi piani casa.
IL VERTICE La richiesta ufficiale di un confronto tra alleati arriva dal segretario di Sel, Luca Pizzuto. Sulla legge, osserva, ci sono ancora «radicali richieste di modifica» da vari gruppi (gli stessi vendoliani hanno firmato una ventina di emendamenti), e il dibattito nel Pd «suggerisce un'immediata riflessione in maggioranza, tanto da richiedere uno spostamento della discussione in aula». Sarebbe grave far arrivare in Consiglio «un testo minato da forti contrasti» nella coalizione.
Un chiarimento in qualche modo ci sarà, assicura il capogruppo democratico Pietro Cocco, «anche senza convocazioni ufficiali». Oggi alle 11 si riuniscono i consiglieri Pd, nel pomeriggio la commissione Governo del territorio esamina gli emendamenti. «Ma non vedo l'esigenza di far slittare i lavori dell'aula», dice Cocco. Dello stesso parere il relatore di maggioranza Antonio Solinas, anche lui del Pd: «Se ci sono punti da chiarire è giusto chiarirli, senza però far tardare l'approvazione della legge. Possiamo farcela in settimana».
Ci sarà però da convincere Irs, molto critica sulla proposta di legge: «Sembra che l'emergenza sia favorire l'ampliamento delle unità immobiliari, benché non si registrino aumenti demografici. Ci saremmo aspettati ben altro: non una revisione degli incrementi volumetrici del piano casa di Cappellacci, con la medesima assenza di una visione strategica del territorio».
L'OPPOSIZIONE «I diktat soriani rischiano di allungare i tempi per l'approvazione di un testo per il rilancio dell'edilizia», protesta Edoardo Tocco di Forza Italia, che indica «la distanza tra le diverse anime della coalizione di governo». Secondo il leader dei Riformatori, Michele Cossa, il Pd sta di fatto sfiduciando l'assessore all'Urbanistica Cristiano Erriu: «Prima un disegno di legge fatto a pezzi in commissione da una maggioranza di pasdaran. Poi Soru che commissaria la Giunta. Infine una valanga di emendamenti, che sembrano avere l'unico scopo di bloccare ogni sviluppo edilizio. Parlare di “norme di semplificazione” è una presa in giro».
In questi timori di ritardi si inserisce appunto la proposta di Pietro Pittalis: «Non entriamo nel merito dei contrasti divampati nel centrosinistra», dice il capogruppo azzurro, «ma non si può pretendere che siano i sardi a pagare questo supplemento di dibattito interno. Se hanno bisogno di tempo per mettersi d'accordo, votiamo subito una legge di un solo articolo per la proroga del piano casa della Giunta Cappellacci». Proprio su quel piano sono modellati molti degli emendamenti presentati da Fi, che costituiscono la maggior parte degli oltre 500 totali.
Giuseppe Meloni