Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Petizione online sul Lirico: «Zedda, dimettiti subito»

Fonte: L'Unione Sarda
13 marzo 2015


Mobilitazione su Change.org: più di 800 firme in tre giorni

 


Sul web c'è posta per Massimo Zedda. Un messaggio articolato che si chiude con una perentoria richiesta di dimissioni: «Lasci quanto prima la presidenza» del Teatro lirico «per il bene e la dignità della più importante istituzione culturale della Sardegna». Seguivano, ieri sera, 820 firme. Raccolte in tre giorni. Tra le adesioni, molte motivate con un commento, quelle di musicisti, direttori, dipendenti, abbonati, melomani, appassionati di musica, anche un consigliere comunale d'opposizione (Anselmo Piras) e un ex consigliere d'amministrazione del Lirico (Gualtiero Cualbu).
La petizione, indirizzata oltre che al sindaco al presidente della Regione Francesco Pigliaru e al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, è stata depositata martedì sulla piattaforma Change.org, che ne ospita di ogni tipo: tra quelle arrivate a buon fine, l'abolizione della condanna a morte per un blogger accusato di blasfemia in Iran, la revoca del licenziamento per una donna ammalata di cancro, il salvataggio del Centro antiviolenza di Tor Bella Monaca, lo stanziamento di 400 milioni al fondo della non autosufficienza. Insomma, battaglie di civiltà.
E come battaglia civile Giovanni Podda, primo firmatario, motiva la sua azione. A Zedda viene rimproverato di aver «utilizzato la Fondazione per una sua personale rivalsa nei confronti di chi ha lavorato e lavora con impegno e passione in Teatro». Questo perché la nomina di Marcella Crivellenti, a suo tempo, «ha costretto i dipendenti del teatro a presentare... un esposto» in Procura, a seguito del quale Zedda sarà processato a breve per abuso d'ufficio. Alla Crivellenti, prosegue la petizione, si deve la stagione «peggiore nella storia della Fondazione».
Ma il sindaco viene anche accusato di aver ostacolato con vari mezzi (oggetto, ricorda la petizione, di una seconda inchiesta giudiziaria) l'operato del sovrintendente Mauro Meli l'anno scorso, in cui pure erano aumentati abbonati e spettatori paganti, e di aver impedito l'approvazione della stagione lirico sinfonica 2015, provocato il «rischio concreto di perdere il rango di Fondazione».
Pessima anche la valutazione dei programmi annunciati dalla nuova sovrintendente Angela Spocci: le previsioni sono «zero abbonamenti, zero biglietti venduti, un disastro». Da qui la richiesta di dimissioni.
Marco Noce