Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Regione, trasloco in vista via Abbanoa e Sardegna.it

Fonte: La Nuova Sardegna
13 marzo 2015

L’assessore Maninchedda chiede al gestore idrico di cercare una nuova sede
Pigliaru: ora la mappa dei canoni e stop al contratto con l’Immobiliare Europea
 


di Mauro Lissia

CAGLIARI Il caso aperto sul trasferimento dell’assessorato regionale al lavoro dalla sede di piazza Giovanni XXIII all’edificio di Santa Gilla, proprietà dell’editore Sergio Zuncheddu, sembra aver provocato una reazione a catena: l’amministrazione guidata da Francesco Pigliaru ha fatto un po’ di conti e ha scoperto che la Regione spende ogni anno una cifra spaventosa in canoni d’affitto e lascia inutilizzati edifici che potrebbero essere trasformati facilmente e con spese di ristrutturazione di gran lunga inferiori a quelle per l’affitto. L’ultima uscita è di Paolo Maninchedda: l’assessore ai lavori pubblici, che rappresenta il maggior azionista, ha deciso di cercare una nuova sede per Abbanoa. Per quella di viale Diaz 77 la società concessionaria del servizio idrico versa 834 mila euro all’anno, che finiscono nelle tasche del notaio cagliaritano Alberto Floris, il fratello dell’ex sindaco e attuale senatore Emilio Floris. Anzi, finirebbero: sono anni che Abbanoa paga con ritardi biblici e c’è voluta una lunga trattativa condotta dai legali per fermare l’ingiunzione da due milioni di euro piovuta meno di un anno fa sulla già impervia strada del risanamento della società in house. Per l’assessore ai lavori pubblici è assurdo spendere una cifra così pesante in canone d’affitto quando si potrebbe accendere un mutuo bancario e costruire o acquistare una sede nuova di zecca. L’amministratore delegato Alessandro Ramazzotti ha ricevuto l’indicazione della Regione e si è già messo alla ricerca di un’alternativa che garantisca un risparmio reale. Fin qui Maninchedda, ma Pigliaru sembra essere in perfetta sintonia col suo assessore: è di pochi giorni fa la riunione con tutti i componenti la giunta regionale e la richiesta di mettere nero su bianco l’elenco aggiornato dei contratti d’affitto in corso, per capire se esistano soluzioni alternative e quindi andare avanti coi tagli. Un anno fa la Regione spendeva soltanto per gli uffici centrali un milione e 962 mila euro all’anno, più un altro milione e 317 mila euro per le sedi periferiche della Forestale. La fetta più grossa di questa cifra considerevole finisce però sul conto dell’imprenditore Sergio Zuncheddu e delle sue società editoriali e immobiliari: 768 mila euro all’anno (63 mila euro al mese) per l’edificio di via San Simone - in gran parte vuoto da oltre due anni - dove dovrebbe trasferirsi l’assessorato al lavoro, contro il parere di Maninchedda, della direzione generale e dei sindacati. Altri 501 mila più iva e 78 mila euro di spese condominiali vanno via per gli uffici delle torri di piazza Unione Sarda-viale dei Giornalisti - proprietà dell’editore - dove è stata collocata la sede di Sardegna.it con una gara d’appalto sospetta, sulla quale indaga la Procura. Mettendo insieme i contratti le società di Zuncheddu dovrebbero incassare una cifra vicina ai 19 milioni di euro nell’arco di dodici anni, una somma talmente alta da suscitare l’intervento del governatore. Al contrario delle amministrazioni precedenti che avevano aperto i cordoni della borsa pubblica senza batter ciglio - il primo contratto per via San Simone è stato firmato nel 2001 e rinnovato nel corso degli anni fino all’ultimo accordo, 30 gennaio 2014 - il presidente Pigliaru ha chiesto agli uffici della Direzione generale degli enti locali e agli altri uffici coinvolti che vengano esaminate tutte le soluzioni alternative e che i legali studino la possibilità di rescindere il contratto di locazione con l’Immobiliare Europea firmato il 14 dicembre 2012 per trasferire altrove i 250 dipendenti della costosissima società in house. In pillole: in un quadro generale di contenimento dei costi non è accettabile che la Regione paghi a un privato un canone così elevato. Impossibile fare previsioni sui tempi necessari per realizzare un piano di risparmio certamente complesso. Di certo non c’è tempo da perdere: ogni mese che passa la Regione lo paga a caro prezzo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA