Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Rifiuti d'oro, ecco perché»

Fonte: L'Unione Sarda
9 marzo 2015


COMUNE. I bilanci Cacip e Tecnocasic esaminati dalla commissione Servizi tecnologici

 

Marcello: costi di smaltimento alti, intervenga la Regione


Indica i problemi (“discarica, costi, tariffe”) e lancia un appello: «La Regione intervenga con forti investimenti per ridurre i costi della filiera dei rifiuti». Fabrizio Marcello, presidente della commissione comunale Servizi tecnologici, ha analizzato con gli altri commissari i bilanci del Cacip e Tecnocasic con un obiettivo: individuare il ventre molle  del capitolo legato ai costi (alti) dello smaltimento dei rifiuti che, a cascata, costringe il Comune a far pagare imposte salate ai contribuenti.
SOCI Il Cacip, istituito nel 1961 e modificato nel 2008, ha come socio di maggioranza la Provincia (40 per cento delle azioni), seguono il Comune di Cagliari (30) e altri piccoli centri (30 per cento). «Ogni rappresentante», chiarisce Marcello, «esprime un voto a prescindere dalla quota azionaria che detiene. Il vero dominus è la Regione». Se da un punto di vista gestionale «i bilanci di Cacip e Tecnocasic sono in salute», la Commissione di palazzo Bacaredda ha sottolineato tre criticità «che fanno sì che la Tari sia ancora alta».
DISCARICA Primo neo strutturale : «Manca una discarica di servizio». Marcello: «Al momento una possibile discarica di servizio è stata individuata a Uta ma ci sono problemi con le autorizzazioni. Per capire quanto ci costa questa mancanza basta valutare i costi: nel 2013 il Tecnocasic ha pagato 11.440.000 euro a Ecoserdiana e 2.640.000 euro a Villaservice (Villacidro). Con una discarica di servizio di proprietà del Tecnocasic si spenderebbero solo 500mila euro l'anno per il mantenimento e questo ridurrebbe il costo della tariffa».
MANUTENZIONI Al Tecnocasic ci sono tre forni, due vetusti e uno nuovo. «I due vetusti hanno bisogno di una costosa e continua manutenzione». Anche su questo punto, Cacip e Tecnocasic «hanno avuto dalla Regione un trattamento diverso rispetto agli altri impianti: quello di Tossilo ha ottenuto finanziamenti per il 100 per cento dalla Regione mentre il Tecnocasic solo il 50. I costi di restauro ammontano a 45 milioni di euro: la Regione ne ha promesso 25 ma ne ha versato soltanto 5. Il restante è a carico del consorzio».
I RESIDUI Importanti i costi di smaltimento del percolato, altamente inquinante. «Il Tecnocasic non ha un posto per smaltirlo quindi lo raccoglie in container appositi e lo invia altrove per lo smaltimento. Anche qui, quanto spendono il Cacip e il Tecnocasic ricade sui cittadini. La Regione dovrebbe intervenire e finanziare la costruzione di un impianto apposito».
TARIFFE Il Tecnocasic ha assicurato che negli ultimi anni l'adeguamento delle tariffe si è limitato all'indice Istat. Marcello: «Il Cacip e l'area industriale di Macchiareddu è l'unico polo che potrebbe dare respiro da un punto di vista economico e lavorativo». Il ruolo del Comune: «All'interno di questi enti è di facciata, per questo motivo si sta cercando un accordo con la Provincia per avere un ruolo più incisivo nelle politiche gestionali e aziendali».
Pietro Picciau