Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il turismo si fa con i b&b»

Fonte: L'Unione Sarda
9 marzo 2015


Il presidente dell'associazione più rappresentativa replica alle tante accuse

 

Enrico Marras: è falsa l'accusa di concorrenza sleale

«Concorrenza sleale». Ad ogni frustata della crisi gli albergatori cannoneggiano sui bed and breakfast, quasi un riflesso condizionato. Di sicuro in una città che conta gli hotel sulle dita di due mani, i b&b hanno occupato uno spazio libero e redditizio. «Che male c'è?», contrattacca Enrico Marras, presidente di Domuskaralitanae, «l'importante è non cadere nell'errore degli errori: l'omologazione, far sì che le case siano tutti uguali. Sbagliatissimo, perché ognuno deve fare storia a sé».
Guida la prima associazione del settore per numero di iscritti e di professione fa l'impiegato. Ha iniziato per caso, senza farsi troppe illusioni: «Ho accolto il suggerimento di un amico. Ho capito subito che mi piaceva la condivisione quotidiana con gli ospiti: mi ha migliorato il carattere».
Quanti b&b ci sono in città?
«Centosessanta regolarmente autorizzati, alcuni con una sola camera».
Quelli illegali?
«Non so quanti siano, comunque tanti, è pieno. Ma non chiamateli b&b abusivi, sono semplicemente case gestite come mini alberghi».
I tempi per aprire l'attività?
«Un mese. Il Comune di Cagliari è davvero collaborativo».
L'accoglienza familiare è spesso confusa con una qualità mediocre.
«La filosofia di quest'attività consiste nell'offrire se stessi. Mi spiego: preparo la colazione in pigiama, il primo giorno gli ospiti si presentano in cucina vestiti di tutto punto, il secondo si convertono al pigiama. In casa, loro e io siamo alla pari».
Ha ricevuto qualche lamentela.
«È capitato»
Il motivo?
«Trasporti, soprattutto. La linea 1 dei bus fa l'ultima corsa alle 23.30; i taxi che non sono in aeroporto dopo una certa ora; se non hai l'auto e vuoi visitare la reggia nuragica di Barumini devi prendere il treno per Sanluri, poi la corriera per arrivare nel paese. L'ultima corsa per il rientro è alle 18, se la perdi resti lì. E poi proteste per la chiusura dei negozi il giorno di Pasquetta, una cosa del genere non è immaginabile, chessò, a Barcellona».
Quasi nessuno usa prodotti sardi per le colazioni.
«La legge impone che siano confezionati, con tutte le conseguenze che comporta. Basterebbe un po' di buonsenso, se una proprietaria sa fare ottime seadas perché non offrirle a chi trascorre qualche giorno nella nostra isola? È cultura anche quella, o no?»
Quanti pagano le tasse?
«Chi lo fa come integrazione al reddito spesso non ha altri introiti, o quasi. Per il resto, il b&b ha la tassazione delle persone fisiche. L'anno scorso ho denunciato diciottomila euro che si sommano all'altro mio reddito. Nel frattempo ho pagato la Tari maggiorata».
Quanti lo trasformano in mini albergo con un'infinità di stanze?
«So che alcuni affittacamere si travestono da b&b, quanti siano però non sono in grado di dirlo».
Vi accusano di concorrenza sleale?
«Come la può fare una struttura ricettiva prevista dalla legge? È un controsenso. La concorrenza illegale la subiamo anche noi da parte di chi non rispetta le norme: magari prepara la cena agli ospiti, li porta su e giù come fosse un taxi con tanto di prezzo per la corsa. In ogni settore ci sono onesti e disonesti, la ricettività alberghiera non fa eccezione. Sono favorevole all'istituzione di una tassa di 100 euro da utilizzare per i controlli, se non altro quelli basilari: la residenza effettiva del gestore, il numero di camere che non dev'essere superiore a tre e altri aspetti fondamentali».
A Cagliari siete padroni del campo.
«I b&b garantiscono una fetta dell'accoglienza, questo sì, con importanti ricadute economiche sul territorio. Con i voli low cost si è reso indispensabile offrire una soluzione a migliaia di turisti che prima trascorrevano qui solo il primo e l'ultimo giorno».
C'è chi chiede 180 euro per una doppia: non le pare folle?
«Quasi mai si sceglie il b&b per motivi economici, spesso le ragioni sono altre».
Però 180 euro è il prezzo di un bell'albergo a quattro stelle, altro che accoglienza occasionale.
«Magari ha una serie di caratteristiche uniche».
Mai cacciato un associato?
«No, però siamo molto attenti nella selezione».
I peggiori ospiti?
«Le classificazioni non hanno senso. Diciamo che ci sono ospiti meno ambiti di altri».
ppaolini@unionesarda.it