Rassegna Stampa

web Cagliari Globalist

La Sardegna Film Commission in viaggio verso il futuro

Fonte: web Cagliari Globalist
9 marzo 2015


Le Giornate europee del cinema organizzate a Cagliari dalla Sardegna Film Commission hanno esplorato il rapporto fra cinema è ambiente.
 


di Enrica Anedda

Le Giornate europee del cinema organizzate a Cagliari dalla Sardegna Film Commission in collaborazione con il MIBACT e con l'Associazione F.E.R.T. (Filming with a European Regard in Turin), hanno esplorato il rapporto fra cinema è ambiente, tema sin ad ora in Sardegna mai preso in considerazione.

In che modo le produzioni cinematografiche possono offrire il proprio contributo per una tutela dell'ambiente? Da tempo altri paesi più all'avanguardia, come l'Olanda, il Belgio, la Francia e la Germania, oltre all'America sempre proiettata verso il futuro, hanno affrontato la questione: offrono incentivi alle produzioni cinematografiche rispettose dell'ambiente o addirittura vincolano la concessione di contributi al rispetto di parametri prestabiliti.

E' fondamentale il risparmio energetico che si ottiene riducendo i km da percorrere da un albergo al set; ma anche il numero di location: le scene devono essere ricostruite possibilmente nello stesso luogo. Sono dunque superati i tempi in cui le star e i registi viaggiavano da una location all' altro in limousine; oggi vanno di moda il car sharing e tutti i mezzi di trasporto alimentati con energia alternativa. Estrema attenzione anche per la raccolta differenziata e molta cautela nell' utilizzo delle batterie delle attrezzatature, inoltre è importantissimo l'uso di materiali biodegradabili per i pasti e di quelli riciclati per i costumi. Questo lo scenario del futuro per il cinema,che si è aperto davanti agli occhi di centinaia di persone che hanno partecipato all'evento.

Chiamati ad esprimersi in una tavola rotonda guidata dal produttore milanese Franco Bocca Gelsi, produttori e registi, in particolare quelli sardi (fra cui Salvatore Mereu anche in veste di produttore e Giovanni Columbu), sono parsi disorientati. Forse impreparati ad affrontare altri vincoli e nuove difficoltà in un lavoro che specie in Sardegna presenta ancora problemi antichi ed irrisolti. Le risorse destinate al cinema in Italia sono sempre meno e nell'isola, come sappiamo, siamo ancora alle prese con i tentativi di modificare una legislazione superata e con questioni di principio non ancora ben assimilate, come quella del conflitto di interessi, o addirittura legate all'individuazione dei soggetti chiamati a conferire i contributi e/o a scegliere i progetti meritevoli. Questioni annose che sembrano non avere mai fine e che tengono il cinema in Sardegna ancora ben lontano dalla pista di decollo.

La direttrice della Fondazione, anche vice presidente dell'Italian Film Commissions, abile nelle pubbliche relazioni internazionali, è riuscita ad assicurare alla Sardegna l'ospitalità di un evento di rilievo internazionale. Moltissimi i relatori provenienti da tutto il mondo e tanti anche gli operatori sardi, i quali finalmente, per la prima volta dalla istituzione della Fondazione, hanno avuto l'occasione di confrontarsi in Sardegna con colleghi di tutto il mondo per tessere relazioni e conoscere esperienze diverse e auspicabilmente avviare progetti condivisi. Confronti e relazioni di cui la nostra isola ha terribilmente bisogno. Non importa se ciò ha comportato la necessità per molti di prendere un aereo per giungere in Sardegna. E' vero che gli aerei bruciano molte energie ed inquinano l'aria; ma le relazioni continuano a essere le maggiori generatrici di sviluppo, specie per una isola come la nostra.

Ed è certamente bene che si sappia quali sono i temi affrontati nei paesi del mondo più avanzati. Basti pensare che in Germania, ad Amburgo, viene pubblicata addirittura una rivista "Green Film Shooting" che nella copertina dell'ultimo numero presenta "Spider Man 2", realizzato sotto la guida di un supervisore ecologico e considerato un modello di film americano ecosostenibile. Tuttavia la sensazione è stata la stessa che si prova per un'ellissi cinematografica: si è arrivati al futuro saltando tutte le fasi intermedie, un po' come nella famosa sequenza iniziale di "2001, Odissea nello spazio". Il tema dell'ambiente oggi all'esame della "Italian Film Commissions", che intende elaborare un protocollo per certificare la eco sostenibilità dei film, non deve infatti distogliere l'attenzione dalle questioni irrisolte del nostro cinema. Come ha sintetizzato con ironia il regista Enrico Pau: il cinema "sardo" è super sostenibile perché le produzioni sono ancora così poche che difficilmente possono incidere negativamente sull'ambiente. Insomma i problemi dell'Olanda, del Belgio e della Germania vengono sentiti ancora molto lontani.

L'evento ha riscosso molto successo e Nevina Satta, finalmente affiancata da una troupe di collaboratori efficienti e con una disponibilità di budget in grazia di Dio, ha sfoderato eccelse doti di organizzatrice. Complici anche "Le Cantine Argiolas" che hanno ospitato l' ultima giornata dell'evento e hanno offerto una splendida immagine della imprenditorialità sarda. L'azienda Argiolas dotata di un innovativo impianto fotovoltaico è un esempio di sostenibilità e qualità (pensiamo al "Turriga", al quinto posto fra i migliori 50 vini italiani con etichetta disegnata da Antonio Marras); ma soprattutto un modello di sviluppo che riesce egregiamente ad unire radicamento nel territorio, rispetto della tradizione e apertura a nuove tecnologie e forme di promozione. Valentina Argiolas ha partecipato alla presentazione del progetto cinematografico realizzato dal famoso sommelier americano Charlie Arturaola e dal produttore argentino Lino Pujia.