Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pigliaru: «Stop alla fuga dall’isola Lo Stato non deve mai arretrare»

Fonte: La Nuova Sardegna
5 marzo 2015

il governatore


 

 

CAGLIARI La svolta ci sarà quando i Comuni cominceranno a lavorare assieme e non si sentiranno più isolati. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’ha detto più volte, nel discorso ufficiale e durante l’incontro riservato fra i sindaci e il ministro dell’Interno. «Qualunque sia il problema legato alla spending review – ha commentato prima di lasciare la prefettura – abbiamo chiesto allo Stato di aspettare la prossima riorganizzazione degli Enti locali. Noi siamo pronti a presentare la riforma – ha aggiunto – e sarà quello il primo passo che darà sostanza all’Unione dei Comuni e ai territori anche la consapevolezza che fanno parte di una comunità molto più vasta». «Sarà proprio il nuovo gioco di squadra – ha detto – a ridare fiducia ai singoli amministratori e ai Comuni prossimi al dramma dello spopolamento». La denuncia. Tre ministri dell’Interno dal 2011 a oggi sono arrivati in missione nell’isola per fronteggiare l’emergenza attentati. «Ma lo Stato deve fare la sua parte tutti i giorni – ha detto il governatore – e non solo quando scatta l’allarme». In questo passaggio, è stato preciso nel dire che «il progressivo arretramento dello Stato è un pessimo segnale soprattutto nei territori già segnati dalla lunga crisi». Chiudono purtroppo e ancora troppi presidi periferici: caserme, servizi postali, uffici di ministeri. «Neanche le prefetture – ha aggiunto – sembrano al sicuro dalla scure dei tagli. Per contro, ai Comuni, alle Province e alla Regione è chiesto di farsi carico dei costi di tribunali, Corte dei conti, direzioni scolastiche e molto altro ancora». Fino al paradosso – ha sottolineato – che la scuola di polizia a Burgos voluta dall’allora ministro Giuseppe Pisanu come un «segnale della ritrovata presenza dello Stato in un territorio fino ad allora dimenticato, sarà chiusa». Sono questi i messaggi che «non vogliamo arrivino da Roma», ha ribadito il governatore. L’allarme. «Oggi i nostri paesi – ha detto in un altro passaggio del discorso – sono luoghi in cui il senso di comunità si è perso e con esso anche la volontà di costruire un futuro condiviso. Il risultato è la solitudine di sindaci e amministratori, costretti a scelte importanti e impopolari, obbligati a gestire il disagio». In questo momento molto difficile, le istituzioni devono essere capaci di camminare compatte: «Il protocollo sottoscritto – è stato uno dei segnali lanciati da Pigliaru – contiene diversi impegni reciproci di cooperazione fra lo Stato, la Regione e i Comuni da cui possono scaturire effetti da noi ritenuti positivi e che vogliamo realizzare in modo efficace per la parte che ci riguarda». Perché, secondo Pigliaru, la Regione si è schierata da tempo con i sindaci: dalla legge che indennizza i danni subiti dagli amministratori locali nel mirino degli attentatori alla «continua ricerca della trasparenza, perché solo con quella possiamo restituire entusiamo e fiducia». L’appello. Pigliaru è stato deciso nella parte finale: «Chiediamo ora allo Stato di fare la sua parte ogni giorno e lo chiediamo con la responsabilità di chi conosce le condizioni economiche generali ma anche con la ferma convinzione della voglia di riscatto del popolo sardo». Per concludere: «È indispensabile un cammino condiviso nel segno di una leale collaborazione istituzionale, perché solo così riusciremo a recuperare un forte senso civico». E anche la speranza in un futuro migliore. (ua)