Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anfiteatro: tre condanne per la gestione senza gara

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2015

 

TRIBUNALE. Non c'è stata truffa. Prescritti i reati di peculato e falso 


Condanna per l'abuso d'ufficio commesso nel 2007, assoluzione con formula piena da numerosi episodi di truffa, prescrizione per i presunti reati di peculato e falso. Si è concluso così ieri davanti alla prima sezione del Tribunale il processo per la gestione dell'Anfiteatro romano affidata, secondo l'accusa, senza un bando di gara pubblico alla società Sardinia Jazz dei fratelli Palmas.
LA SENTENZA I giudici hanno inflitto un anno e dieci mesi al patron di Sardegna concerti Massimo Palmas (difeso dall'avvocato Michele Schirò), otto mesi al fratello Michele (assistito da Stefano Pisano) e 10 mesi alla presidente dell'associazione che organizzava gli eventi musicali, Maria Gabriella Manca. Assolta la funzionaria comunale Luisa Lallai (assistita dall'avvocato Patrizio Rovelli).
Sono state parzialmente accolte le richieste formulate dal pm Daniele Caria: aveva chiesto tre anni e sei mesi per Massimo Palmas, due anni per Manca e un anno e quattro mesi per Michele Palmas.
Il processo era nato dall'inchiesta aperta per far luce sulla gestione dell'arena di viale Sant'Ignazio, secondo l'accusa assegnata in concessione ai Palmas a discapito di altri imprenditori del mondo degli spettacoli. Ma riguardava anche alcune presunte truffe legate al rimborso di fatture non dovute. Contestazioni dalle quali gli imputati sono stati assolti «perché il fatto non sussiste e non costituisce reato». Nell'inchiesta era finito anche il dirigente comunale Bruno Soriga, condannato a 8 mesi in appello.
IL RICORSO I difensori sono pronti a dar battaglia. «Siamo rammaricati per la condanna pronunciata per l'affidamento dell'Anfiteatro romano», commenta Massimo Palmas, «ma prendiamo atto con soddisfazione che siamo stati assolta con la formula più ampia dalle numerose e odiose accuse di truffa ai danni di enti pubblici che ci sono state rovesciate addosso in questi otto anni. Esamineremo con serenità e con rispetto le motivazioni della sentenza per l'affidamento dell'Anfiteatro romano senza gara d'appalto e su questo aspetto ricorreremo certamente in appello, convinti come siamo di aver operato con la massima correttezza, garantendo alla città e agli operatori dello spettacolo un servizio che è stato universalmente apprezzato e a costo zero per le casse pubbliche». (v. n.)