Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Troppi attentati ai sindaci, due dossier per il ministro

Fonte: La Nuova Sardegna
3 marzo 2015

Alla vigilia della visita di Angelino Alfano cresce l’attesa per il vertice a Cagliari
Le conclusioni dell’inchiesta parlamentare e il documento del Consiglio regionale


CAGLIARI Alla vigilia della missione a Cagliari del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sono due gli appuntamenti di oggi che domani potrebbero rendere ancora più attuale il confronto sull’unico punto all’ordine del giorno. In prefettura e alla Regione si parlerà solo degli attentati agli amministratori locali a poco più di un mese dalla bomba esplosa davanti alle finestre del sindaco di Bultei, Francesco Fois. Gli appuntamenti. Oggi, a Roma, la commissione parlamentare d’inchiesta presenterà la relazione finale dell’indagine cominciata nel 2013 e che nell’estate dell’anno scorso portò i commissari a confrontarsi, a Cagliari, con le forze dell’ordine, la Regione e gli amministratori locali. Sempre oggi, in Consiglio regionale, si riunirà la commissione Riforme, presieduta da Francesco Agus (Sel), per proporre un pacchetto di leggi che «garantiscano ai sindaci la possibilità di amministrare senza essere intimiditi». L’inchiesta. Della commissione fanno parte anche due parlamentari sardi: i senatori Ignazio Angioni (Pd) e Luciano Uras. L’anno scorso, a luglio, hanno raccolto diversi elementi che confermano l’emergenza del fenomeno. La Sardegna è quarta nella tremenda classifica nazionale sugli attentati ai danni degli amministratori con 36 casi e quasi l’11 per cento del totale. Sono ben 83 i Comuni colpiti da questo attacco alla democrazia e proprio dalla relazione sarà ancora più chiaro il movente e chi spara o fa esplodere le bombe. Nella loro missione di quasi un anno fa, i commissari hanno messo assieme un dato molto preoccupante: quasi il 90 per cento degli autori degli attentati purtroppo restano sconosciuti. È una percentuale sconcertante che, come ribadiranno oggi i parlamentari, conferma «l’esistenza di un fenomeno violento in cui ogni episodio è slegato l’uno dall’altro, ma comunque frutto di rancore e dissenso per motivi personali nei confronti delle decisioni dell’amministratore pubblico, con la difficoltà poi d’individuare non solo il movente ma anche i mandanti e gli autori degli attentati». Nella relazione, la commissione ha individuato anche quali potrebbero essere i correttivi. Uno è di sicuro una maggiore presenza dello Stato sul territorio, un altro è che le intimidazioni siano indicate nel codice penale non come danneggiamento ma un reato specifico ai danni degli amministratori comunali. La certezza. Nella lettera di convocazione della commissione del Consiglio regionale è evidente quale sia ormai alto l’allarme. «Il ruolo dei sindaci – si legge – è impari di fronte alla crisi economica. Oggi più che mai sono in frontiera e per questo sono esposti a rischi personali sempre più elevati, A essere nel mirino sono soprattutto le amministrazioni che si battono per difendere i beni comuni, gli usi civici e il territorio dall’aggressione d’interessi privati». La commissione del Consiglio di sicuro concluderà i lavori con questo auspicio: «Senza l’ intervento immediato e deciso della politica regionale e nazionale sarà sempre più difficile trovare un cittadino che rischi la propria incolumità personale per mettersi al servizio della democrazia». Un’emergenza in più per il ministro Alfano, domani a Cagliari. (ua)