Rassegna Stampa

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Teatro Lirico, troppi debiti. I lavoratori: "Subito la programmazione" La denuncia dei sindacat

Fonte: web Castedduonline.it
3 marzo 2015

 


Teatro Lirico, troppi debiti. I lavoratori: "Subito la programmazione"
Teatro Lirico di Cagliari ancora senza programmazione, l’unico in Italia, e tra i lavoratori è allarme. Sulla Fondazione di via Sant’Alenixedda anche debiti per oltre 2 milio i di euro, e il ritardo nel pagamento degli stipendi. “La nuova dirigenza – chiedono i lavoratori - pur non avendo responsabilità diretta sui debiti pregressi e il ritardo degli stipendi, ha l'obbligo di formulare immediatamente una programmazione degna di una fondazione lirica”.

I debiti. Secondo Massimiliano Cecalotti, Ignazio Sabiu e Paolo Piras delle Rsu Usb, rimangono ancora da saldare alcune spese, si tratta di dati forniti  alle OO.SS. dall'ex sovrintendente Meli:  modello F24 ottobre: 700 mila euro;  onorari “Tosca”: 300 mila euro;  onorari “La Traviata”: 320 mila euro;  modello F24 novembre: 500 mila euro;  saldo “Lo Schiaccianoci”: 66 mila euro;  onorari “Čerevički”: 488 mila euro. Un totale di 2.374.000 di euro. A questi vanno aggiunti: oneri previndenziali di dicembre, gennaio e febbraio;  lo scoperto bancario di 5 milioni (che fortunatamente ha un piano di rientro rateale);  debiti verso i creditori, sia precedenti al 2012 (quindi coperti dal prestito regionale), sia degli ultimi due anni. “Tutto questo – scrivono i sindacati - ovviamente dovrà essere saldato con i contributi del 2015. Nella riunione del 24 febbraio con la si è appreso che i pignoramenti ora riguardano anche il prestito straordinario della Regione. Alla base dei ritardi nell'erogazione degli stipendi vi e quindi la mancanza di risorse, ed e concausa del ritardo di una programmazione che, purtroppo, e vincolata a un bilancio misero, gravato dai debiti e dal taglio del contributo regionale e statale. Infatti gli ulteriori tagli di Stato, Comune e sopratutto Regione, che hanno costretto il CdI a deliberare un bilancio 2015 di soli 19 milioni, non fanno altro che aggravare una condizione di per sè già grave; a questo proposito e curioso scoprire come alcuni esponenti politici, fortemente intenzionati a sostenere il Lirico con la passata dirigenza, ad oggi non hanno sostenuto il reintegro dei fondi, come se il sostegno alla cultura fosse condizionato dalla presenza o meno di un manager sgradito, quando invece dovrebbe essere di interesse comune e slegato da qualsiasi preferenza.

Non è esattamente il rilancio che l'anno scorso era stato prospettato a OO.SS e dipendenti, che avrebbe dovuto avere un aumento dei pezzi di produzione a fronte dello stesso bilancio del 2013, o con un modesto incremento di spesa. Si e invece cercato ostinatamente di aumentare di colpo la programmazione in pochi mesi, con una operazione come quella della “Turandot” ad alto rischio di impresa, che ha visto le recite fuori abbonamento in forte perdita, rispetto all'investimento. La nuova dirigenza, pur non avendo responsabilità diretta sui debiti pregressi e il ritardo degli stipendi, ha l'obbligo sia di fronte alla legge che nei confronti dei dipendenti e delle loro famiglie di formulare immediatamente una programmazione degna di una fondazione lirico sinfonica, che garantisca al pubblico continuità in termini quantitativi e qualitativi; ha altresì l'obbligo di impegnarsi a reperire ulteriori risorse sia dai soci che da privati”.