Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lirico, niente stipendi

Fonte: L'Unione Sarda
2 marzo 2015

SANT'ALENIXEDDA.

Nel mirino di Cisal e Confsal anche gli ultimi tagli

I sindacati chiamano in causa la sovrintendente


Neppure l'arrivo del nuovo sovrintendente, Angela Spocci, è riuscito a calmare gli animi e a riportare un po' di serenità dietro le quinte. Al Teatro lirico la musica non cambia se è vero che, come denunciano i due sindacati Fials Cisal e Libersind Confsal, «anche in febbraio gli stipendi dei dipendenti non sono stati corrisposti entro la data contrattualmente prevista».
STIPENDI Come scrivono in una lettera al sindaco, presidente della Fondazione, Massimo Zedda le due sigle - annunciando la proclamazione dello stato di agitazione - ritengono «inammissibile che la direzione aziendale abbia avuto la decenza di avvertire i dipendenti, riguardo alla situazione contingente, solo a mattina inoltrata del 27 febbraio, giorno entro il quale era prevista la corresponsione degli stipendi. La sovrintendente aveva assicurato che qualora gli stipendi avessero subito un ritardo avrebbe avvertito per tempo i lavoratori: questo purtroppo non è accaduto - denunciano i sindacati - e il tardivo comunicato della dirigenza è fuori luogo».
TAGLI È l'altro capitolo sul quale intervengono Cisal e Confsal che parlano di un «clima di caccia alle streghe instaurato in teatro dalla nuova dirigente»: in poco più di una settimana dal suo insediamento - scrivono - «ha fatto fuori direttore della programmazione, direttore degli allestimenti scenici, maestro del coro e ha comminato lettere di contestazione alla responsabile dell'ufficio Economato: figure che da decenni esercitano la loro professione nella Fondazione e che appartengono di diritto al patrimonio culturale del nostro teatro e della città stessa. Tutto spazzato via in una settimana».
ACCUSE Inoltre, aggiungono i sindacati, «concorrono ad accrescere una situazione di estremo disagio e di tangibile tensione tra i lavoratori la pressoché totale mancanza di una vera e propria programmazione (quella presentata alla stampa dalla Sovrintendente il 26 febbraio non merita tale qualifica; può essere rubricata quale semplice “rassegna” di una decina di concerti che il teatro svolgerà nei prossimi due mesi) e un'assoluta assenza di prospettive certe e concrete che vadano oltre il mese di maggio». Il verdetto finale è scontato: «Ci appelliamo al Consiglio di indirizzo e a tutte le istituzioni direttamente partecipi all'attività della Fondazione affinché mettano fine alla cappa di mediocrità che sta annientando il Lirico; diversamente metteremo in atto tutte le forme di protesta per salvaguardare diritti, decoro e dignità professionale dei lavoratori». (c. ra.)