POETTO. Inchiesta a un bivio

L'inchiesta sull'amianto al Poetto non deve essere archiviata, serve invece una perizia super partes da affidare a un esperto incaricato dal giudice. E poi un supplemento d'indagine che valuti le attuali condizioni della spiaggia. Sono queste le richieste su cui il Gip Giuseppe Pintori deciderà nei prossimi giorni, presentate ieri in aula dall'avvocato Bachisio Mele in rappresentanza dell'Osservatorio nazionale amianto, l'associazione firmataria dell'esposto che nel 2012 ha fatto aprire il fascicolo penale che il pm Giangiacomo Pilia ha chiesto di archiviare, dopo che il Comune ha promesso una nuova bonifica dell'arenile per ora rimasta sulla carta.
L'avvocato Mele e l'Ona, rappresentata in aula dal medico cagliaritano Franco Anedda, hanno anche consegnato al giudice una consulenza dell'ingegnere Massimo Magno, che contesta duramente le tesi dell'amministrazione comunale secondo cui la presenza di frammenti di eternit nella sabbia non rappresenta un rischio per la salute pubblica. «Anche nella data presente - scrive il perito di parte -, dopo le prime bonifiche già effettuate, la persistenza di frammenti nelle aree interessate, risulta evidente e alquanto disomogenea con elementi di cementoamianto di taglia consistente e molto diffusi. Ovviamente, ciò dimostra che il problema è più profondo di quanto sia stato rilevato in origine». E ancora: «Per la bonifica dell'arenile è stata utilizzata una vagliatrice a pettine nonostante le prescrizioni contrarie del perito», inoltre «la matrice cementizia risulta spesso erosa con alta probabilità di rilascio di fibre di amianto». (m. le.)