Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Abbanoa, 28 Comuni contro la gestione unica

Fonte: La Nuova Sardegna
25 febbraio 2015

Amministrazioni contrarie al monopolio, l’11 marzo manifestazione a Cagliari
Angioletto Deidda: «Se la politica non ci ascolta, ricorreremo alle vie legali»
 


CAGLIARI Ventotto Comuni dicono no al monopolio di Abbanoa. Ieri, a Cagliari, gli amministratori locali si sono riuniti per firmare l'atto costitutivo del Gasi (Gestioni autonome servizio idrico). Efficacia, efficienza ed economicità, queste le parole d’ordine del movimento anti Abbanoa. «Al Coordinamento – dice Angioletto Deidda, sindaco di Domusbovas, leader storico del movimento – erano presenti diciotto sindaci su venotto. In serata, all’incontro con l'Anci Sardegna, hanno preso parte tutti i primi cittadini e abbiamo ribadito la nostra volontà di gestire in modo autonomo, all’interno del sistema idrico integrato locale, le nostre risorse idriche. In particolare si è parlato della manifestazione che si terrà l’11 marzo, alla quale contiamo di portare almeno 1.500 persone. Faremo capire al consiglio regionale che la legge regionale di recente approvata, è una legge inutile, che non serve ai Comuni che stanno gestendo da dieci anni le proprie risorse idriche, senza costare una lira alla Regione, impiegando esclusivamente i fondi comunali. Dovremmo passare i nostri impianti ad Abbanoa per veder triplicare le bollette e avere un servizio meno efficiente? É chiaro che siamo assolutamente contrari a questa eventualità. Abbiamo chiesto – prosegue Deidda – l'incontro al presidente del consiglio regionale, Ganau che ci ha dato la disponibilità a riceverci e abbiamo chiesto un incontro anche ai capi gruppi consiliari. Soprattutto, abbiamo indetto le riunioni dei consigli comunali che gestiscono in autonomia l'acqua. Ciascun consiglio comunale farà una delibera per ribadire che circa 80mila persone vogliono continuare ad essere servite da noi. Non crediamo nel sistema unico sardo. Se non troveremo ascolto nella politica – conclude – ricorreremo alle vie legali. Il comune di Domusnovas ha vinto la battaglia al Consiglio di stato che ci ha legittimato a gestire le risorse idriche con le nostre società in house. Siamo convinti che facendo ricorso al Tar ed eventualmente al Consiglio di stato possiamo avere legittimazione come Comuni, perchè è l’Europa stessa che non consente il monopolio. Noi vogliamo gestire la nostra acqua secondo i tre principi fondamentali, dell’efficienza dell’economicità e dell’efficacia». Tra gli obiettivi del Gasi, quello di chiedere un immediato intervento legislativo che consenta di andare avanti con le gestioni dirette. «La legge nazionale – spiega Giovanni Ruggeri, consulente del neonato Comitato del no – consente qualche deroga. Ma la porta aperta dalla normativa ora viene chiusa dalla legge regionale. Tutte le altre Regioni d’Italia, eccetto la Puglia, hanno fatto scelte diverse. Adesso, pensiamo a un consorzio di Comuni che non vogliono stare sotto Abbanoa». (f.t.)