Rassegna Stampa

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“Addio Polaris, la fabbrica dell’Innovazione nell’ex carcere di Buoncammino”

Fonte: web cagliaripad.it
23 febbraio 2015

 

 

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“Addio Polaris. Fabbrica dell’Innovazione a Buoncammino”. È la proposta dell’assessore comunale all’Urbanistica Paolo Frau. La città dell’Innovazione si trova oggi a 40 km dalla città e causa disagi ai lavoratori. Mentre il carcere del centro storico cittadino, è una scatola vuota dopo il trasferimento dei detenuti a Uta. Da qui l’idea che verrà portata all’attenzione della Regione: l’ex carcere potrebbe diventare la “Fabbrica dell’Innovazione”.

Al momento il ministero della Giustizia  non ha ancora dismesso il vecchio penitenziario, passaggio essenziale per la consegna in mani sarde della struttura che, in base allo statuto regionale, in caso abbandono da parte dello Stato passa alla Regione. Non solo. Il Sappe (sindacato autonomo politizia penitenziaria) ha anche annunciato che, in un'ottica di spending rewiew, l'edificio resterà al Ministero per accogliere uffici amministrativi.

Ma il Comune, intanto, mette le mani avanti.  “Per Buoncammino una suggestione esiste mettendo insieme una opportunità e una realtà già viva esistente”, spiega Frau, “questa suggestione è il pensare che questa grande fabbrica possa essere il fulcro di un distretto dell’innovazione di Cagliari e della Sardegna. Al momento esiste Polaris, il parco tecnologico a Pula, in cui ad oggi lavorano 160 persone (di cui 150 ogni giorno percorrono 40km per arrivare). L’attuale collocazione rende non fluido il rapporto tra chi su innovazione lavora e ciò che sta intorno. All’innovazione serve densità e la città offre densità e relazioni più strette con il contesto fertile esistente.

Buoncammino come fabbrica dell’Innovazione”, conclude, “è una delle suggestioni che inizieremo a esplorare con il Piano Particolareggiato del Centro Storico”.

Cappellacci. "No ad una nuova occupazione di Buoncammino", così Ugo Cappellacci (Fi), che sulla questione della gestione del carcere ha già presentato una mozione in Consiglio regionale.
"Invitiamo tutti coloro i quali stanno formulando ipotesi tese ad impedire che il bene passi nelle mani della Regione, e quindi della città di Cagliari - ha aggiunto Cappellacci - a rileggere attentamente e soprattutto a rispettare l'articolo 14 dello Statuto sardo: 'La Regione, nell'ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione. I beni immobili situati nella Regione, che non sono di proprietà di alcuno, spettano al patrimonio della Regione'. Risulta evidente che qualsiasi decisione che non preveda la successione della Regione nella titolarità del bene rappresenterebbe una grave violazione dello Statuto. Per questo è inaccettabile che si annunci il trasferimento a Buoncammino degli uffici dell'amministrazione penitenziaria".
"Invitiamo il presidente Pigliaru - ha concluso Cappellacci - a rivendicare il bene in base all'articolo 14 dello Statuto sardo e a diffidare chiunque dovesse porre in essere atti che violano tale disposizione. Buoncammino è Cagliari, è dei cagliaritani e dei sardi".