Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il prezzo di Buoncammino

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2015


L'INCONTRO. Proposta dell'agenzia del Demanio a Comune, Regione e Università

 

«Imitate Tempio, dateci in cambio un'altra struttura»

 


«Per il futuro di Buoncammino servirà ancora tempo, intanto portiamo lì gli uffici dell'amministrazione penitenziaria per risparmiare 300 mila euro». Rita Soddu, direttrice dell'Agenzia regionale del demanio, ha in tasca le chiavi dell'ex carcere perché ha il ruolo di intermediario tra lo Stato e le istituzioni interessate.
ESIGENZE DI RISPARMIO «Prima che si decida che strada prendere e si programmi nel dettaglio il futuro di Buoncammino ci vorrà ancora un po' di tempo - è l'annuncio della funzionaria -, ma le pubbliche amministrazioni dal 2016 dovranno ridurre del 50 per cento la spesa per le locazioni e del 30 per cento gli spazi utilizzati: a Cagliari lo Stato spende ogni anno sette milioni di euro per 16 mila metri quadri di spazi in locazione da privati». Da qui la scelta di trasferire nell'ex carcere gli uffici del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) di via Tuveri e quelli dell'Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) di via Peretti. «Non si tratta di scelte definitive - precisa - ma temporanee perché siamo pronti ad accettare altre proposte dalle altre istituzioni».
L'ESEMPIO DI TEMPIO L'esempio ideale portato della direttrice dell'Agenzia del demanio riguarda Tempio, dove il Comune si prenderà l'ex carcere dando in cambio una ex caserma dei carabinieri. A Cagliari è possibile una soluzione analoga? Questa la domanda da girare alle amministrazioni comunale e regionale.
LA TAVOLA ROTONDA È quanto emerso ieri nella Facoltà di Architettura in occasione della giornata di studio sulla "grande fabbrica di Buoncammino", che ha visto sedersi allo stesso tavolo tutte le istituzioni coinvolte per confrontare le diverse idee sul futuro dell'ex carcere. «Nei vari interventi sono emerse diverse visioni sul futuro di Buoncammino», commenta il sindaco Massimo Zedda, «ma tutti sono d'accordo sul fatto che almeno una parte possa essere destinata agli studenti universitari. L'importante è che si valuti il futuro dell'ex carcere nell'insieme di spazi che lo circondano, dal Palazzo delle Scienze fino all'ospedale civile, in modo da poter dare la migliore collocazione a ogni iniziativa prevista».
IL PRIMO CITTADINO Il sindaco ha sottolineato che nel carcere potranno convivere il pubblico e il privato, ma che al più presto bisogna trovare una sistemazione per gli uffici dell'amministrazione penitenziaria in modo da rendere fruibile al pubblico la struttura: «Il carcere di Buoncammino non deve diventare l'ennesimo immobile abbandonato e non deve fare la fine dell'ex ospedale Marino». Alla tavola rotonda nell'Aula magna di via Corte d'Appello hanno partecipato rappresentanti della Regione, della Soprintendenza, dell'Ersu, di Area e di Confindustria tutti hanno assicurato che nei grandi spazi dell'ex carcere potranno convivere diversi contesti.
PROGETTI CONDIVISI «Dall'incontro è emersa una volontà comune dei vari enti», spiega la docente universitaria Emanuela Abis, assessore all'Urbanistica con Delogu sindaco, «c'è la disponibilità a portare avanti progetti condivisi per il patrimonio pubblico dismesso o in dismissione, ragionando sul breve periodo ma soprattutto cominciando a programmare sul medio-lungo termine».
Marcello Zasso