Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Prima uno studio sull'ex carcere, poi si deciderà che cosa farne

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2015


BUONCAMMINO. Esperti a confronto, i parallelismi con il recupero delle Murate a Firenze

 


«Il primo passo per stabilire quale sarà il futuro dell'ex carcere di Buoncammino è uno studio dettagliato della struttura, analizzando la compatibilità con le possibili destinazioni d'uso».
L'architetto Paola Mura ha partecipato alla giornata di studio su Buoncammino organizzata dalla facoltà di Architettura, dove esperti e istituzioni si sono confrontati sui progetti per la nuova vita della casa circondariale. «Abbiamo analizzato nel dettaglio il caso delle Murate di Firenze, una situazione analoga ma molto più complicata», spiega: «Quello fiorentino è un monastero del Quattrocento, trasformato poi in carcere e infine abbandonato per una quindicina d'anni, mentre Buoncammino è un edificio dell'Ottocento, sempre tenuto attivo, che non presenta alcun segnale di degrado o dissesto idrogeologico».
A Firenze ci sono voluti trent'anni per arrivare alla riqualificazione e Cagliari sta muovendo ora i primi passi, a poche settimane dal trasferimento dei detenuti a Uta. Secondo gli esperti, la strada da seguire è la stessa. Durante l'incontro in via Corte d'Appello la direttrice dell'Agenzia regionale del demanio Rita Soddu ha confermato che presto gli uffici dell'amministrazione penitenziaria saranno trasferiti a Buoncammino: una decisione «inaccettabile» secondo l'ex governatore Ugo Cappellacci, che sollecita un intervento della Regione. «È ancora più inaccettabile quando tale mossa diventa uno strumento per subordinare il passaggio di Buoncammino allo scambio con un altro bene, trasformando quello che è un diritto in una semplice e solo eventuale benevola concessione, per giunta a pagamento».
Marcello Zasso