Rassegna Stampa

Il Sardegna

Chernobyl, meno case per i bambini bielorussi

Fonte: Il Sardegna
16 febbraio 2009

SOLIDARIETA'. I viaggi per sfuggire alle radiazioni

Erano circa 500 i piccoli venuti da Minsk ospitati lo scorso anno da famiglie sarde, ora il numero di adesioni per accogliere i bimbi nei mesi estivi si è fermato a 120 Giovedì scade il termine per aderire all'iniziativa dell'associazione “Cittadini del mondo” Una seconda famiglia, ecco cosa sono le persone che, ogni anno, decidono di ospitare per uno o due mesi un bambino bielorusso. E, in passato, è capitato che dal tenere i piccoli solo nel periodo estivo, si sia deciso di adottarli: in otto anni sono 10 i bambini che hanno trovato una casa stabile nell'isola. Almeno, questi sono i legami nati con uno dei progetti promossi dall'associazione Cittadini del Mondo onlus, che dal 2000 opera come gruppo autonomo per l'arrivo temporaneo dei bambini. Alcune famiglie, però, dopo aver conosciuto i piccoli hanno scelto un'altra strada: l'adozione. Un percorso che, ormai, è bloccato da circa due anni.
LE ADESIONI per ospitare i bambini, dopo un costante aumento, sono rimaste stabili. E, per il futuro, si teme che ci sia un calo, come è successo nelle altre città italiane. Nell'ultimo anno sono circa 500 i bambini ospitati nell'isola grazie all'impegno dell'associazione Cittadini del Mondo. Quest'anno, però, le adesioni al “Progetto Chernobyl” - che scadranno giovedì - sono ferme a 120 famiglie. Forse, incide anche il fatto che «siano le famiglie che ospitano i bambini - ha spiegato il segretario dell'associazione Carlo Altea - che devono pagare il viaggio ai piccoli». Le spese aeree sono di circa 550 euro. Ma, «le famiglie sarde sono molto generose - assicura ancora Altea - Noi affidiamo sempre lo stesso bambino, in modo da creare una continuità affettiva nel tempo. E si sono formati dei legami molto forti, capita anche che dall'isola vadano a visitarli in Bielorussia». Ma per i piccoli è molto più importante godere di un mese in Sardegna: «Un periodo di permanenza lontano dalle zone contaminate - spiega Altea - con una dieta ricca di proteine e vitamine consente di eliminare fra il 50 e il 70% degli isotopi radioattivi». In particolare, si elimina quella che è la nera eredità del disastro alla centrale nucleare di Chernobyl che «pur trovandosi in Ucraina ha riversato in Bielorussia oltre i 2/3 terzi del materiale radioattivo fuoriuscito». Accogliendo i piccoli - nei mesi estivi o nel periodo natalizio - non gli si regala quindi solo una “vacanza”. Per loro, è una vera e propria “boccata di aria pura”. «Si tratta di un atto di solidarietà concreto che ogni anno coinvolge centinaia di famiglie sarde - precisa Altea - che in questo modo regalano un periodo di vacanza ai bambini nell’ambito dei programmi di solidarietà, scambio culturale e prevenzione sanitaria ». Le famiglie sostengono le spese per il trasporto dei loro ospiti, l'associazione cura gli aspetti organizzativi e terrà un seminario di preparazione all'accoglienza. I bambini che arrivano per la prima volta nell'isola hanno tra i 7 e i 9 anni. Mentre i ragazzi che già sono stati ospitati potranno essere invitati dalle stesse famiglie fino a quando non compiranno la maggiore età. Le adesioni per il programma di questa estate scadono giovedì. Le domande si possono presentare il martedì e il mercoledì dalle 16 alle 18 in via Lanusei 29. E il giovedì dalle 19 alle 20 nella Saletta San Carlo Borromeo, in via San Carlo. Sito web: www.cittadinidelmondo. info. ¦ ALE.LO.