Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Marina e i suoi tesori

Fonte: L'Unione Sarda
16 febbraio 2015

LA CITTÀ NASCOSTA. Il museo ospita l'Ecce Homo del fiammingo Bilevelt e carte del 1500

Negli scavi di Sant'Eulalia anche i resti di una strada romana


L' Ecce Homo è tra le scoperte che spiazzano i visitatori. Il Gesù raffigurato dal gesuita di origine fiamminga Giovanni Bilevelt - apprezzato pittore nel XVII secolo, attivo a Sassari tra il 1622 e il 1652 e quasi certamente autore dell' Incoronazione della vergine nell'altare del transetto destro di Santa Caterina, dove appare la Fontana del Rosello - è uno dei tesori del museo di Sant'Eulalia, cuore antico del quartiere Marina. Il ritratto è speciale, come lo è il museo simbolo della memoria del rione e della passione religiosa e civile di don Mario Cugusi, parroco della Marina dal 1980 al 2010: di fronte raffigura Gesù flagellato, nel retro la schiena del Cristo devastata dalle piaghe della fustigazione. Basterebbe la visione di questi due dipinti per giustificare la visita di un museo che riassume, esaltandola, la storia romana non soltanto della Marina ma della città.
LE SCOPERTE Oltre al dipinto del gesuita Bilevelt, il museo adiacente alla parrocchia di Sant'Eulalia (si entra dal vico del Collegio 2) assicura altre scoperte a chi non conoscesse già il quartiere. L'esposizione conserva non soltanto il patrimonio storico-artistico e documentario della parrocchia di Sant'Eulalia e delle chiese del Santo Sepolcro e di Santa Lucia (dopo i bombardamenti del 1943 resta il rudere) ma consente di visitare la zona archeologica sotterranea.
GLI SCAVI Di proprietà della parrocchia, il museo del Tesoro di Sant'Eulalia (don Mario Cugusi finanziò gli scavi con fondi della chiesa) è gestito dall'Associazione Opera di Sant'Eulalia. Visitarne i due piani e come fare un viaggio nella storia. Al piano terra c'è l'archivio parrocchiale del XVI-XIX secolo, al primo piano si sviluppa l'esposizione artistica: dipinti, argenti di fattura ligure e sarda, poi statue e reperti provenienti dall'area archeologica (scoperta durante gli scavi del 1990), dov'è possibile ammirare quel che resta dell'antica città romana, cioè una strada lastricata e alcuni ambienti di età repubblicana.
LE OPERE Nelle sale espositive spiccano l' Ecce Homo bifacciale (olio su tela) di Bilevelt e la Madonna con Bambino , tavola del Trecento di scuola toscana. Numerose le opere lignee: tra manufatti sei-settecenteschi di intagliatori anonimi di scuola sarda e napoletana, emerge per bellezza la Madonna degli Abbandonati , opera che gli studiosi fanno risalire agli ultimi decenni del XVI secolo. La sala degli argenti presenta un trionfo di croci, lampade, pissidi, calici e ostensori. Diversi sono in stile barocco ligure-piemontese, altri di fattura sarda. In teche e armadi i paramenti appartenuti a papi e arcivescovi. Molto ammirata, per i colori e le simbologie raffigurate, la Pianeta della Passione , della metà del Seicento, che si fa risalire a botteghe di ricamatori liguri. Gesù è raccontato in due fasi della sua vita: mentre prega nell'orto del Getzemani e nel Pretorio. Nell'archivio c'è una ricca documentazione, con fondi delle arciconfraternite del Santissimo Sacramento, del Santo Sepolcro e di Santa Lucia. Possono essere visti libri, pergamene e registri dalla metà del 1500 fino ai primi decenni del Novecento.
IL POZZO L'area archeologica emerse scavando nell'imboccatura di un pozzo pieno di detriti. Tra le scoperte una strada lastricata del I-II sec. d.C.. Gli archeologi lavorarono a lungo, alla fine portarono alla luce la carreggiata, larga più di 4 metri e percorribile per circa 13 metri. L'intero scavo ha un'estensione di centinaia di metri quadrati e ha permesso di far riaffiorare opere architettoniche di diversi periodi dell'epoca romana. Individuata anche una cava per l'estrazione di roccia calcarea, utilizzata con ogni probabilità nell'edilizia. Tra gli altri ritrovamenti un tempietto dedicato a una divinità, poi monete, oggetti preziosi. Tesoro riemerso dal passato, patrimonio ideale dell'intera città.
Pietro Picciau