Rassegna Stampa

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Via Garibaldi, i negozi muoiono uno dopo l'altro: lo shopping in fumo

Fonte: web Castedduonline.it
9 febbraio 2015

 


Chiudono altri cinque negozi, in attesa della pedonalizzazione la strada clou dello shopping è in crisi. I commercianti: "Lo avete capito che il sole e il mare a Cagliari non bastano?"


Autore: Federica Lai il 07/02/2015 02:31

 

 


Altri cinque negozi chiudono i battenti, e continuano a fioccare i licenziamenti tra i dipendenti degli esercizi commerciali di via Garibaldi. Una moria senza freni quella che sta colpendo il commercio cagliaritano, complice la crisi economica che dilaga in tutta l'isola, come dimostrano i dati diffusi dalla Cgia di Mestre che parlano di oltre cinquemila aziende sarde chiude negli ultimi anni. "Serve una politica turistica capace di rilanciare il territorio - spiega Franco Fozzi, presidente del consorzio Insieme - Il sole e il mare da soli non bastano: occorre puntare sul porto, sullo scalo aereo di Elmas, ma anche sull'accoglienza dei turisti in città".

Negozi chiusi. Uno degli ultimi ad abbassare le saracinesche è stato "Change", negozio di abbigliamento di tendenza nel primo tratto di via Garibaldi, dove i lavori di restyling sono stati sospesi in attesa del posizionamento del granito. Poi c'è un punto vendita di vestiti per bambini che ha chiuso i battenti dopo anni di attività. "Purtroppo il fenomeno è destinato a continuare - continua Fozzi - tra chi decide di chiudere, e chi di licenziare e continuare la gestione a livello familiare, senza dipendenti da sostenere. Il commercio andrà bene solo quando la città sarà veramente turistica, le tasse saranno più contenute e ci sarà più lavoro per tutti".

Futuro pedonale. Molto potrebbe cambiare quando la strada verrà completamente liberata dalle auto e sarà possibile posizionare sedie e tavolini di pub e ristoranti, come ha annunciato più volte il Comune. "Via Garibaldi sarà  sicuramente più accogliente - conclude Fozzi - con una nuova pavimentazione, illuminata, e con telecamere e wi fi. Ma se le famiglie sono senza soldi il commercio continuerà a morire. Serve puntare sul turismo, sul porto e sull'aeroporto. Ma soprattutto sull'accoglienza in città, e qui il Comune gioca un ruolo decisivo".