Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Dattena Glenn Gould, ai confini estremi della musica

Fonte: La Nuova Sardegna
9 febbraio 2015

All’Auditorium comunale di Cagliari lo spettacolo di Ilaria Zedda interpretato da Senio 
di Sabrina Zedda

 CAGLIARI Certe eccentricità appartengono solo ai geni. Che spesso esseri impalpabili, sfuggenti a qualsiasi catalogazione, talvolta persino capaci di intercettare il futuro molto prima che sia arrivato. E’ il caso del formidabile pianista, compositore, e tanto altro ancora, Glenn Gould, morto nel 1982 a soli cinquant’anni. Al suo genio, ma anche alla sua figura di uomo e al suo rapporto con la tecnologia, nei giorni scorsi, nell’Auditorium comunale, la compagnia Kyber Teatro (la sezione artistica e culturale dell’associazione L’Aquilone di Viviana) ha dedicato «Cd 318. Gould e l’arte della fuga 2.0», versione finale di un progetto partito già qualche anno fa. Scritto e diretto da Ilaria Nina Zedda, lo spettacolo ha visto in scena un intenso Senio G. B. Dattena, impegnato nel compito (non facile) di restituire un personaggio complesso e dalle idee non sempre accessibilissime. Dattena, in quello che è molto più di un monologo, ripercorre il Gould divulgatore musicale -che a soli 32 anni decise di ritirarsi dall’attività concertistica per fare musica “in segreto”, scrivere saggi, e far conoscere la musica attraverso i personaggi che s’inventava nelle sue trasmissioni radio- ma ripercorre anche l’uomo, così come emergeva nelle interviste rilasciate lungo gli anni. Un musicista brillante come pochi, dalle mille eccentricità (in ogni concerto si portava dietro due paia di guanti, e spesso gli veniva da accompagnare con le parole quella che doveva essere soltanto musica) e con due fissazioni in particolare: Bach e il pianoforte perfetto, che trovò nello Steinway Cd 318, rinvenuto per caso a Toronto, sua città natale. Per rendere visibile l’udibile e sentire ciò che era soltanto visibile, come nelle intenzioni del personaggio a cui è dedicato, lo spettacolo si avvale dell’utilizzo di nuovi media, come il videomapping (innovativa e spettacolare tecnica di proiezione delle immagini elaborate al computer) e il Kinect (sensore capace di registrare i movimenti del corpo umano e riprodurli). Effetti sonori e visivi speciali per questo spettacolo con cui Kyber Teatro ha chiuso la prima edizione del festival “Le Meraviglie del Possibile– scene digitali”.