Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli stalli per i disabili occupati da auto abusive

Fonte: L'Unione Sarda
9 febbraio 2015


La protesta della consulta cittadina e dell'Associazione paraplegici

 



Riservate alle auto delle persone con disabilità o ai loro accompagnatori, le strisce gialle sono diventate patrimonio collettivo. Per chi ancora possiede contrassegni vecchi e non validi e per chi sfodera strafottenza e parcheggia la propria auto senza averne alcuna autorizzazione. «I tre stalli sotto casa mia sono sempre occupati», denuncia Massimo Rodriguez, residente in via Manzoni, padre di un ragazzo disabile, «mi accorgo che, spesso, si tratta di clienti del vicino mercato di San Benedetto che fanno la spesa e parcheggiano senza alcun problema».
LA PROTESTA La denuncia accomuna i genitori di bambini disabili e i portatori di handicap con patente speciale. Anche loro stufi di girare a vuoto a caccia di uno spazio adatto, di vedere le strisce gialle occupate da chi non ne ha diritto. «Rispetto ad altre realtà dell'hinterland, il numero di stalli in città è congruo», precisa Nicola Grandesso, vicepresidente della consulta cittadina per i disabili e presidente dell'associazione nazionale paraplegici. «Il problema è piuttosto l'inciviltà di molti e la totale impossibilità di frenarla: giusto pochi giorni fa, al mio rientro nel parcheggio giallo in piazza Yenne, ho trovato la zona di carico e scarico della sedia a rotelle occupata da uno scooter».
LE ASSOCIAZIONI Il problema è annoso. Non più di tre anni fa, le associazioni di familiari avevano chiesto a gran voce una task force per il controllo degli abusi. Qualche miglioramento c'è stato. Nel 2012, un'ordinanza comunale ha permesso la sosta gratuita nelle strisce blu alle vetture contrassegnate dal pass, se il parcheggio loro riservato risulta non disponibile. Un vantaggio inutile quando i parcheggi sono a spina di pesce e non c'è margine di manovra per la carrozzina.
I FURBI Altro possibile passo avanti, frenato dai furbetti, è l'applicazione del Cude (contrassegno europeo), fornito di chip antifalsificazione. «Troppi continuano a utilizzare pass non conformi», sostiene Grandesso, «si dovrebbe porre una data di scadenza, che avrebbe come conseguenza naturale il decadimento dei pass non più validi». Permarrebbe il problema di chi frequenta Cagliari, ma residente in altri comuni dove il Cude è ancora utopia. «Da parte nostra», dichiara l'assessore ai trasporti, Mauro Coni, «stiamo costruendo la banca dati per l'identificazione dei titolari di pass, mentre sul campo i vigili stanno facendo controlli molto più serrati».
Clara Mulas