Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vie dello shopping al tramonto

Fonte: L'Unione Sarda
9 febbraio 2015


COMMERCIO. Tour nelle strade del centro colpite dalla crisi, tra negozi sfitti e chiusi

 

Controcorrente il bar Floriana che si rinnova: «Resistiamo»

 



L'unico segno di vita è il motivetto suonato dal violinista - improvvisato - appostato davanti alla stazione. Assieme al suo cappello per le offerte. «I negozi storici hanno chiuso tutti, ogni tanto qualche commerciante coraggioso inizia una nuova attività, resta qualche mese e poi va via»: Francesco Adamo, 85 anni, medico in pensione, si guarda attorno con aria rassegnata. «I locali sono tutti sfitti o in vendita. E in via Garibaldi non è molto diverso. Passeggiare tra le strade del commercio è desolante, gli unici incontri che si fanno sono con paninoteche e bar».
IL TOUR Della via Dante di un tempo, coi viali alberati, i tram, la folla sui marciapiedi e le vetrine splendenti, oggi resta poco. Forse solo gli alberi. Le attività più vecchie sono sparite da un pezzo, a contendersi la strada sono le agenzie immobiliari. Dettano legge in quelle che un tempo erano le strade dello shopping cittadino. Al 54, dietro due dita di polvere s'intravedono pedane di legno e tubi di plastica. Qualche passo più avanti il cartello affittasi della Genovese immobiliare ha preso il posto dell'insegna “Buganvillea”, poi c'è Tecnorete affiliato. E davanti “Riva mediazioni affitta locale commerciale”. Sul marciapiede opposto anche un “compro oro” ha sollevato bandiera bianca. Tra fast food e kebabberie, Marinella Farci, titolare di “Sognando”, negozio di intimo è l'unica superstite. «Quando ho aperto, quindici anni fa, c'era tantissimo movimento e parecchi negozi. Ora sono rimasta solo io», racconta. «La zona è morta e gli affitti sono troppo alti». Dall'altra lato della strada c'è chi ancora crede in via Dante. «La zona è centrale e in più ci sono i parcheggi di piazza Repubblica a due passi», spiega Anna Sotgiu, dal suo negozio d'arredamento per interni aperto a dicembre. «Non punto al mercato di chi passeggia», taglia corto.
VIA ALGHERO La via sembra avere sette vite. Forse quattro se l'è già giocate. Due anni fa in tanti la davano per spacciata. Ma lei è resuscitata con nuove attività. Attualmente dieci negozi sono in cerca d'acquirente, l'undicesimo si accinge a uscire di scena. “Nadir, chiusura attività”, informa il cartello. «Non potevano andare vanti così, non rientravamo neanche nelle spese», spiega la commessa. Resiste “La casa dello sport”. E pure Verginetti. Di “Domina” resta solo l'adesivo “lista nozze”. All'angolo con via Sonnino Gianpietro Andreazza punta il dito contro i centri commerciali. «Hanno danneggiato i dettaglianti tradizionali». Sino al 2009 ha avuto la stessa attività all'Auchan di Santa Gilla, “Zucchi home”, poi si è trasferito. «Sono scappato, le vendite andavano sempre peggio», spiega. «Adesso cerchiamo di difenderci, ma l'assenza di parcheggi ci ostacola». Le vetrine di fronte sono oscurate, in quelle affianco spiccano due lanterne cinesi rosso sbiadito: il locale è vuoto. Pupy's gelateria artigianale, annuncia la prossima apertura.
ALTRI PUNTI E poi c'è il bar Floriana, un'istituzione per i cagliaritani. «Gli arredi sono cambiati, ma la frittura araba è sempre la stessa», assicura Gina Murgia, 71 anni, cinquanta trascorsi tra bancone e laboratorio interno. Dopo quattro mesi di chiusura torna sul mercato con look rinnovato. «Un investimento simile ai tempi d'oggi è forse una follia, ma vendere il locale o immaginarlo in mano ad altri mi avrebbe ucciso». Così ha rinnovato la struttura e affidato alla figlia Annalisa Zedda l'organizzazione dei pranzi e degli aperitivi serali. «Da qui ho vissuto il boom degli anni Sessanta, dal 1970 in poi è iniziato il declino. Le vie del commercio si sono trasformate: via Dante oggi è mezzo morta, via Paoli una delle migliori». Annalisa ha un'idea precisa: «Si è dato troppo spazio ai centri commerciali. Strutture fredde che hanno fatto venir meno il piacere di passeggiare all'aria aperta».
Sara Marci