Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anfiteatro, tour tra le frasche e il fantasma dei gladiatori

Fonte: L'Unione Sarda
9 febbraio 2015


Staccati pochi biglietti. Le guide: non tutti sanno che il monumento è aperto

 


Viale Sant'Ignazio la domenica è animato dai tanti fedeli che seguono la messa. A pochi passi da loro c'è l'Anfiteatro romano, deserto. Il cancello è aperto, ma sotto il sole di mezzogiorno nessun visitatore si sta addentrando nel più importante monumento archeologico di Cagliari e nelle due ore precedenti sono stati staccati solo un paio di biglietti. «Il flusso è molto irregolare, non c'è un criterio», spiega Silvia Cauli, la guida turistica che custodisce la vallata. «Non tutti sanno che l'Anfiteatro è aperto e può essere visitato, ci sono giorni in cui stacchiamo due biglietti e altri in cui si supera la ventina».
L'ORARIO Fino al 30 aprile l'ingresso è consentito solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 16, il giorno di Sant'Efisio scatterà invece l'orario estivo con apertura fino alle 18 anche il venerdì. Il biglietto costa 5 euro, ma con un euro in più si può visitare anche la necropoli di Tuvixeddu. L'erbetta ha preso il posto del palco e della platea e rende l'impatto dall'alto affascinante, ma il piacere dura poco. Per accedere all'Anfiteatro non si possono percorrere le comode pedane ai lati della struttura ma bisogna passare in mezzo alle frasche, un passaggio stretto tra il container della biglietteria e uno stanzino abbandonato, camminando su un pavimento devastato che conduce alla ripida discesa che confina con la facoltà di Giurisprudenza: un percorso tortuoso che rende inaccessibile l'Anfiteatro a chi ha qualunque tipo di problema motorio.
LA STORIA Finalmente arriva una coppia di bresciani che viene accompagnata da Silvia a visitare il teatro che è passato dai gladiatori al Festivalbar. «Siamo reduci da un tuffo nella storia antica», commenta soddisfatto Serafino Zani. «Il posto è affascinante e ricco di storia, ma spiace vederlo con queste tribune e queste costruzioni: non ci fanno niente». A colpire l'attenzione del visitatore lombardo sono i camerini degli artisti che si trovavano dietro il palco e sono rimasti ancora in piedi.
TOUR Le parole di Silvia sono confermate quando all'improvviso arriva una decina di persone che vuole entrare all'Anfiteatro con una visita organizzata. «Il sito attira molto gli stranieri», spiega Fabio Perria, la guida che li ha accompagnati indietro nel tempo, «quando invece facciamo un tour misto tra Castello e l'Anfiteatro partecipano anche i residenti». Arrivano le nuvole, il freddo e la pioggia. In coda al gruppo due signore, soddisfatte a metà. «Spiace vedere il nostro patrimonio in queste condizioni», commentano, «ma con i tagli alla cultura, siamo fortunati che si possa entrare e stimiamo molto quello che fanno questi ragazzi per tenerlo vivo».
Marcello Zasso