Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Anfiteatro romano: un'indecenza per cittadini e turisti

Fonte: L'Unione Sarda
3 febbraio 2015

Guida fotografica allo scempio

 

Eccolo qui. Uno dei monumenti-simbolo della Sardegna. Uno degli anfiteatri romani più importanti del Mediterraneo, uno dei pochissimi in parte scavati nella roccia.
È aperto al pubblico nel fine settimana per visite guidate, Max Solinas ci è andato da solo e ha immortalato lo scempio: i pilastri d'acciaio feriscono la pietra per sostenere le tribune, i sotterranei raccolgono rifiuti di ogni tipo, il legno delle passerelle è marcio, il ferro arrugginito. Le biglietterie, poi: la casa di alcuni senzatetto.
Immagini dolorose. È vero, con un milione e rotti è già stata smantellata la platea ma, per il secondo anello, è tutto molto più difficile perché bisogna evitare ulteriori danni nel momento in cui verranno estratti i pilastri. C'è pure un progetto per ospitare di nuovo i concerti estivi, nello spazio a fianco, a tutela degli antichi gradini.
Al momento, però, la situazione è questa: disarmante. Chissà il commento dei turisti. È più facile immaginare il pensiero dei cagliaritani. Quelli che, guardando la foto in basso a sinistra, hanno nostalgia per l'anfiteatro al naturale, prima del Duemila e dei tre anelli di tribune in legno e acciaio. E quelli che, osservando la foto in basso a destra, rivivono serate e concerti indimenticabili.
Turisti e cagliaritani non meritano questa realtà.
M. Fr-ancesca Chiappe