Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alberto Bertolotti (Confcommercio) e Gigi Picciau (Confagricoltura) d'accordo sulle ricette per il r

Fonte: L'Unione Sarda
28 gennaio 2015


 

Nuove imprese per creare occupazione. È questa la ricetta che Alberto Bertolotti, presidente della Confcommercio del Sud Sardegna, e Gigi Picciau, ex presidente regionale di Confagricoltura, consigliano per rilanciare il comparto produttivo.
Bertolotti, al riguardo delle iniziative che dovrebbero prendere la Regione e il Comune, è categorico: bisognerebbe profondere ogni sforzo per incentivare la nascita di nuove imprese. «Maggiore è il numero delle imprese sul mercato, più in alto sale l'indice di occupazione dei lavoratori, più larga diventa la base di prelievo fiscale e la possibilità di investimenti pubblici sul territorio», dice. «I settori sui quali concentrarsi sono quelli in grado di esportare e quindi di attirare moneta. A partire dalla “esportazione di territorio” che avviene nel fare turismo e nei servizi correlati, rafforzando le politiche di valorizzazione del patrimonio archeologico e includendo settore agroalimentare, alta tecnologia e energie alternative». Per arginare il problema del declino delle attività a Cagliari la Confcommercio ha proposto numerose iniziative come una collaborazione tra Comune, Ente Fiera e Associazioni di categoria, per attivazione di temporary shops all'interno del recinto fieristico, con parcheggi gratuiti, supportata da eventi di spettacolo, ludico-ricreativi e da attività di somministrazione di cibi e bevande: «Questo consentirebbe a piccoli commercianti ed artigiani, magari giovani e/o in fase di start up aziendale, di lanciare la propria offerta di merci e beni», conclude Bertolotti.
Per Gigi Picciau, 70 anni, ex presidente di Confagricoltura prima per la provincia di Cagliari e poi per la Sardegna, esperto di vini e amante del pugilato, rispetto a 40 anni fa c'è stato un netto calo produttivo nel settore agricolo dovuto al malgoverno e agli errori amministrativi. «Oggigiorno», dice, «chi lavora in questo campo ha difficoltà a sbarcare il lunario e perciò le persone non sono incentivate all'avviare un'azienda agricola, dato che sì, la passione viene prima di tutto nel mondo del lavoro, ma questo deve anche darti di che vivere». Quindi ricorda: «Presentai un progetto e non ricevetti risposta, penso sia ancora nei cassetti della Regione. Riguardava l'utilizzo di energie pulite nelle aziende mediante l'installazione di pale eoliche da 200 chilowatt, che possono fruttare, vendendo l'energia in eccesso all'Enel, 50 mila euro annui e anche di più. Ma la Regione mi disse che si potevano installare solo da 60 chilowatt; la differenza? Nessuna, solo la potenza, poiché le dimensioni sono identiche, ma quella da 60 frutterebbe solo 10 mila euro annui. Perciò ribadisco il fatto che il settore è gestito male, dato che io, pur nella mia posizione, non ho potuto fare granché perché osteggiato dalla politica».
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