Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, gioiello urbano

Fonte: L'Unione Sarda
28 gennaio 2015


IL CASO. Il Parco Pantx mai nato e il lungo dibattito

 

Da valorizzare l'area ricca di fascino

“Tuvixeddu vive”, “Puliamo il mondo si svolge a Tuvixeddu”, “Si va a Tuvixeddu come Leonida a difendere il passo delle Termopili”, sono solo alcuni degli slogan riferiti all'acceso dibattito sulla necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu-Tuvumannu. A partire dal 2000 l'interesse dell'amministrazione comunale, regionale e di alcuni privati si è rivolto all'area archeologica.
IL PARCO L'intenzione era di trasformare la zona (precedentemente utilizzata come cava dell'Italcementi, poi abbandonata e diventata zona di discarica) in un parco archeologico urbano di circa 20 ettari (Pantx - Parco archeologico naturalistico di Tuvixeddu). Nel progetto erano previsti un grande museo archeologico, un centro servizi collegato all'area, una strada di collegamento e vari percorsi. Inoltre, intorno al Parco, si sarebbe dovuto realizzare un imponente complesso edilizio residenziale affacciato sul perimetro della necropoli.
IL CANTIERE I lavori sono iniziati tra le proteste degli ambientalisti, nettamente contrari all'idea «che la necropoli potesse essere deturpata dalla costruzione di edifici» adiacenti al sito archeologico. Nel 2006 con il Piano paesaggistico ragionale si è stabilito che tutti i beni archeologici, monumentali e identitari fossero sottoposti a una rigida tutela e salvaguardia. I lavori di costruzione del Parco sono stati bloccati e le vicenda è proseguita nelle aule del Tribunale.
L'AREA La zona di Tuvixeddu, particolarmente suggestiva, è di un valore storico e culturale elevatissimo per la presenza di tombe cartaginesi e romane tra le più grandi esistenti. Queste, scavate nella roccia calcarea, si estendono per una vasta area e sono raggiungibili attraverso un condotto sotterraneo. Il dissenso nei confronti della realizzazione del Parco è partito dal fatto che, per delimitare l'area archeologica, sono state sepolte dal cemento 26 tombe. Secondo l'architetto Maria Luisa Mulliri la valorizzazione di Tuvixeddu «dovrebbe essere ripensata con il rispetto dovuto ad un monumento così importante e unico. Si può ritenere giusto e corretto che si voglia realizzare un parco verde aperto alla città dentro il sito archeologico. Sarebbe importante che i visitatori del parco trovassero sul posto la documentazione e le informazioni necessarie per capire chi erano le persone sepolte nella necropoli e come vivevano, quali erano i loro riti funebri, come erano fatti i corredi e tanto altro. Solo così i visitarori potrebbero capire che cosa ha significato Tuvixeddu nella storia della città. Tanto per fare un esempio bisognerebbe raccontare dove si sviluppava la città punica, dove e se sono ancora visibili le abitazioni puniche, quali erano le attività svolte, quali erano i rapporti con la popolazione locale». Tuvixeddu deve vivere perchè ha ancora molto da raccontare.
Francesca Inguaggiato, Francesco Melis, Mara Frau, Riccardo Piras, Alessandro Tzelatis, Daniele Putzu, 


L'impresa

«Attrazione
turistica,
attività culturali»

Una vicenda intricata e complessa quella che riguarda l'area di Tuvisceddu. L'ultima parola spetterà ai giudici: la conclusione giudiziaria è prevista per il 2016.
Nel sito web del gruppo Cualbu sono esplicitati gli obiettivi del progetto: «Realizzare nella città di Cagliari uno spazio di eccellenza abitativa, ambientale, archeologica e culturale, con un sistema di interventi integrati e coordinati. Un'operazione ad elevata complessità che, dalla pianificazione all'esecuzione, mira a creare un'edilizia residenziale di qualità, salvaguardando la natura della zona, recuperando le aree degradate e riqualificando a Parco Urbano Archeologico il 61 per cento dell'intera superficie di intervento. Tale Parco sarà ceduto all'amministrazione comunale, sarà il piu' vasto della città e avrà una grande valenza archeologica per la presenza al suo interno di una delle più importanti necropoli puniche del Mediterraneo. Verranno creati musei e servizi per trasformare il Parco in una fonte di attrazione turistica e di attività culturali». ( f. i. , d. p. , a. t. , m. f. , r. p. )